11 Giugno 2018

Contratto nazionale operai agricoli, la posizione di Cia Veneto

#agricoltori #contratti
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Il presidente Passarini: "Due punti controversi, ma pronti al dialogo"

“Nessuna rottura con le organizzazioni sindacali: solo una sospensione della trattativa, con la nostra piena disponibilità a riaprire il confronto e chiudere la discussione sul rinnovo del contratto”.

Gianmichele Passarini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani Veneto, commenta così lo sciopero annunciato dalle categorie dei lavoratori agricoli di Cgil,Cisl e Uil, proclamato per il prossimo 15 giugno: “Da parte delle associazioni di categoria, ed in particolare di Cia, c’è stata massima apertura alle proposte giunte dal sindacato, molte sono state accettate nel corso di questa trattativa. Ma ci sono due punti che riteniamo imprescindibili. Il primo riguarda la rigidità sull’orario giornaliero di lavoro, previsto in sei ore e trenta. Credo sia l’unico ed ultimo contratto nazionale a prevedere una norma così ferrea. Siccome il lavoro agricolo è legato a molteplici fattori (climatici, produttivi, ecc.), noi chiediamo di fissare una durata settimanale, da distribuire però a seconda delle necessità. Quella eccessiva rigidità diventa anche un rischio ed un onere per le aziende, in termini di controlli da effettuare e di possibili multe in caso di sforamento”.

La seconda questione è quella del salario minimo. “A livello nazionale -conferma Passarini- sta cambiando il quadro legislativo. Non sappiamo né quando né come verrà applicato un salario minimo promesso dal Governo. Pensiamo sia bene tutelare i nostri lavoratori prevedendo questo aspetto nel contratto, senza aspettare che ci venga imposto da fuori”.

Il presidente di Cia Veneto auspica comunque una ripresa delle trattative già dopo l’agitazione degli operai agricoli. “Ci sono ancora molti punti da trattare -ha sottolineato- a partire da quello delle retribuzioni: cerchiamo di pensare agli interessi degli agricoltori superando questi ostacoli”.