Consumi: crolla spesa famiglie (-6,4%). Si torna a risparmiare
Istat su primo trimestre 2020. Brusca contrazione per lockdown, con giugno segnali di ripresa
Nel primo trimestre del 2020 il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è diminuito dell’1,6% rispetto al trimestre precedente, mentre la spesa per consumi finali si è ridotta del 6,4%. E' quanto rileva l'Istat che stima al 12,5% la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici, in aumento di 4,6% rispetto al quarto trimestre 2019.
"Le misure di sostegno ai redditi introdotte per contenere gli effetti negativi dovuti all'emergenza Coronavirus -spiega l'Istituto- hanno limitato in misura significativa la caduta del reddito disponibile e del potere di acquisto delle famiglie".
Quanto al dato sui consumi, l'Istat parla di una "brusca contrazione", legata alle misure di contenimento dovute all'emergenza Coronavirus. E, dunque, ne consegne un aumento considerevole del tasso di risparmio. Sale anche pressione fiscale, che è stata pari al 37,1%: in crescita di 0,5 punti percentuali, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Il rapporto deficit e Pil è risultato pari al 10,8% nel primo trimestre dell'anno a fronte del 7,1% segnato nello stesso periodo del 2019. Dunque, l'incidenza dell'indebitamento sul Prodotto interno lordo "è sensibilmente aumentata" per "la riduzione delle entrate e l'aumento delle uscite". Tali uscite includono quelle straordinarie per cassa integrazione guadagni e varie tipologie di indennità relative al mese di marzo, sempre per far fronte all'emergenza.
L'Istat parla, però, anche di primi segnali di ripresa, di maggior fiducia da parte dei consumatori e delle imprese nel mese di giugno, dopo il crollo record nei mesi precedenti sull'onda della pandemia. Nel dettaglio, l'indice del clima di fiducia dei consumatori passa da 94,3 a 100,6, mentre quello composito delle imprese rimonta da 52,7 a 65,4.
Il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito rispetto al trimestre precedente dell’1,7%, a fronte di una sostanziale stabilità dei prezzi (+0,2% la variazione del deflatore implicito dei consumi delle famiglie rispetto al trimestre precedente). La quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 42,3%, è aumentata di 0,4% rispetto al quarto trimestre del 2019. Il tasso di investimento, pari al 20,9%, è diminuito di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.