Assemblea Cia Basilicata: clima, fauna selvatica e distretti rurali al centro
All'incontro l'intervento del presidente nazionale Fini. Agricoltura lucana da grandi potenzialità, lavorare su filiere e lotta agli sprechi
Un calendario di focus-mobilitazioni a partire dalle rivendicazioni dell’istituzione di un Fondo calamità destinato a sostenere misure attive per il contenimento dei rischi climatici; il piano abbattimento dei cinghiali; i distretti rurali e l’istituzione del nuovo distretto Basilicata Nord Occidentale. E' questo l'esito dell’Assemblea regionale di Cia-Agricoltori Italiani Basilicata, con lo slogan “Agricoltura al Centro. Innovazione e competitività” che si è svolta in una gremita sala conferenze del Museo Provinciale a Potenza e che segna l’avvio della nuova fase di iniziative del mondo agricolo lucano.
Al tavolo insieme al presidente nazionale Cia, Cristiano Fini, l’assessore regionale alle Politiche agricole e forestali Alessandro Galella; Christian Giordano, presidente della Provincia di Potenza; Vittorio Restaino, AdG FEASR Basilicata 2023-2027; Giambattista Lorusso, presidente di Cia Potenza e Giuseppe Stasi, presidente di Cia Matera.
L’assessore Galella ha sostenuto che con una nuova governance e una dotazione finanziaria di circa 453 milioni di euro il Complemento di sviluppo regionale 2023-2027 mira al “potenziamento della competitività del sistema in ottica sostenibile, al rafforzamento della resilienza e della vitalità dei territori rurali, alla promozione del lavoro agricolo e forestale di qualità e la sicurezza sui posti di lavoro, al sostegno alla capacità di attivare scambi di conoscenza, ricerca e innovazioni”.
In Assemblea sono intervenuti anche i rappresentanti dei comparti vitivinicolo, cerealicolo, olivicolo e zootecnia che hanno presentato prime stime dei danni e richiesto interventi urgenti. Sempre per fronteggiare le calamità naturali è stata sollecitata l’attivazione della legge 102/2004 per parziale esonero contributivo e proroghe creditizie e il Fondo Agricat (300 milioni) quale nuovo strumento in materia assicurativa, gestito da ISMEA.
Le altre questioni sollevate riguardano i fondi sponda sul CSR 2023-27 oltre che per i programmi di filiere agro-alimentari del IV Bando nazionale a valere sul Pnrr; un programma da attivare anche nell’ambito del FSE destinato a sostenere attività formative e di acquisizione competenze da parte di titolari e dipendenti; l’istituzione di un fondo rotativo di credito finalizzato a sostenere gli investimenti; la realizzazione del marchio agro-alimentare “Qualità lucana”; interventi di manutenzione infastrutturali di dighe, traverse, condotte e la predisposizione del piano invasi minori; la manutenzione degli alvei fluviali utilizzando i contratti di fiume e prevedendo l’apporto delle prestazioni agro-meccaniche delle aziende agricole; la definitiva regolamentazione delle attività svolte dai CAA e la formalizzazione delle funzioni strategiche del “fascicolo aziendale”.
Per il presidente nazionale Cia. Cristiano Fini “l’agricoltura in una regione straordinaria come la Basilicata che ha grandi potenzialità non può diventare un problema, ma al contrario un’opportunità in un momento storico come questo. Sia chiaro, i problemi - dalla manodopera che è insufficiente alla fauna selvatica alla crescita esponenziale dei costi aziendali, sino al calo dei consumi alimentari, con l’aggiunta dei cambiamenti climatici e delle conseguenti continue calamità - ci sono tutti e vanno governati. Lo abbiamo detto al Ministro Lollobrigida che ci riconosce 'qualità di proposte e interlocuzione sociale'. E' ora di passare dalle parole ai fatti. La strada dell’innovazione -ha aggiunto- è uno strumento come la transizione energetica un’opportunità strategica. Cia ha messo in campo proposte in tutti i campi. Ci viene riconosciuto che siamo rimasti gli ultimi a tenere alta l’attenzione sulle aree rurali. Istituzioni nazionali e regionali e la politica diano però le risposte che gli agricoltori attendono”.
Il direttore di Cia Basilicata Distefano a indicare le prossime azioni per “orientare la spesa del Csr sulla qualità progettuale, oltre le emergenze, sul consolidamento dell’imprenditoria agricola, lo sviluppo, le filiere di prodotti, i mercati. Abbiamo presentato un pacchetto di proposte all'assessore Galella appena si è insediato. Agli incontri deve seguire un cronoprogramma di azioni da mettere in campo".