06 Febbraio 2020

Giù miele con clima e inquinamento (-50%), stime negative per 2020

#api #agricoltura #ambiente #clima
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La fotografia dell'apicoltura professionale italiana nel congresso promosso da Unaapi

Sessantamila apicoltori e 1.500.000 alveari censiti, il 50% stanziali, il 50% nomadi, per una produzione che vale 150 milioni di euro e con l’Italia che detiene il record di oltre 50 varietà di miele. Il 66% degli apicoltori sono produttori in autoconsumo e detengono circa il 24% degli alveari, i restanti producono a fini economici; 1.800 aziende (il 3% del totale) hanno 150 o più alveari, ma detengono il 50% (750.000) del totale delle colonie censite. Numeri ai quali si aggiunge il prezioso servizio di impollinazione che le api forniscono alla flora spontanea ed alle colture, che vale il 70% della nostra agricoltura, produzioni di punta comprese, e un valore stimato di 2 miliardi di euro.  Ecco la fotografia dell’apicoltura professionale italiana al Congresso nazionale del settore promosso da Aapi-Associazione Apicoltori Professionisti Italiani, Unaapi-Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani e Arpat-Associazione Regionale Produttori Apistici Toscani, con il patrocinio della Regione Toscana.

Apicoltori professionisti da tutto il mondo si sono confrontati al con il mondo delle istituzioni, dell’università e della ricerca  sui principali temi di interesse del settore, dal clima e gli effetti del cambiamento climatico alla crisi ambientale e la natura in affanno, contro cui lottano ogni giorno per salvare la vita delle api, sentinelle per eccellenza della salute del pianeta e della nostra, messe a dura prova anche dall’inquinamento ambientale dovuto a pratiche agricole scorrette, patologie e aggressori dell’alveare, ma che resistono grazie al lavoro di questi professionisti.  Uno scenario che nel 2019,  secondo un Report straordinario dell’Osservatorio Nazionale Miele,  ha visto ancora una volta crollare in Italia la produzione di miele, mediamente del 50% con punte del 70% in alcune regioni, e con previsioni che per il 2020 non sono buone. Una perdita produttiva con danni economici per gli apicoltori, alle prese anche con difficoltà di mercato dovute alla concorrenza sleale di mieli stranieri a basso prezzo ed adulterati, per affrontare le quali l'UNAAPI è impegnata nell'indispensabile messa a punto di nuovi strumenti e percorsi volti a riqualificare, sostenere e promuovere il miele italiano d'eccellenza.

Dal Congresso gli apicoltori hanno avanzato le loro richieste di strumenti straordinari per gestire il rischio produttivo ed affrontare la gravità della crisi del settore. Si è parlato anche degli interessi del settore in sede Ue, a partire dalla richiesta di una nuova Pac post 2020 più sostenibile e con una maggiore attenzione alle api, vere testimoni e "termometri" della qualità ambientale, e agli apicoltori professionisti, promotori da sempre di un nuovo approccio ad un'agricoltura più rispettosa della salute dell'ambiente e reali custodi delle api e della loro importante funzione nel mantenimento della biodiversità