Cia Veneto: bene il Piano per la sicurezza sul lavoro
Passarini, presidente Cia regionale: "Ora risorse per ammodernare attrezzature e nuovi investimenti".
"Si tratta di un passo avanti importante e siamo contenti che sia stato accolto il nostro invito a rafforzare gli Spisal". Gianmichele Passarini, presidente di Cia Veneto, commenta così la presentazione del Piano Strategico per il consolidamento e il miglioramento delle attività a tutela della saluta e della sicurezza dei lavoratori, avvenuta oggi a Palazzo Balbi.
"Va dato atto alla Regione Veneto e al presidente Luca Zaia -continua Passarini- di non aver lasciato cadere nel vuoto le richieste, mosse da tutta l’opinione pubblica, di interventi per contrastare le morti sul lavoro. Riteniamo che il numero dei controlli dello Spisal (Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro) debba essere aumentato, sia in termini di operatori che di visite in azienda. A patto però che, a differenza del in passato, le visite non siano vessatorie o persecutorie, ma che siano improntate sulla formazione ed informazione dell'utente, per il bene stesso delle aziende e dei loro operatori".
L’agricoltura è uno dei settori più a rischio, secondo solo all’edilizia per numero di infortuni mortali. Ecco perché, secondo Cia Veneto, occorre compiere un secondo passo. "Il nostro -conferma Passarini- è un settore a bassissima redditività ed il rinnovamento del parco macchine, strumenti ed attrezzature risulta difficile. Alla Regione Veneto chiediamo che si alleggerisca la burocrazia che riguarda i bandi che servono a trovare le risorse per investire nel miglioramento aziendale, e quindi anche nella sicurezza. Come associazione di categoria -aggiunge Passarini- ci siamo attrezzati con i corsi di formazione, dal primo soccorso alla responsabilità aziendale per la sicurezza, i patentini e tutto il resto. Il piano di oggi, una novità a livello nazionale per l’ampiezza dei soggetti coinvolti e che speriamo possa essere adottato anche da altre regioni, va nella giusta direzione, perché occorre che tutti, a trecentosessanta gradi -conclude il presidente di Cia Veneto- intervengano per quanto di propria competenza".