08 Agosto 2019

Cia Treviso: 300 produttori Prosecco a confronto su futuro settore

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San Polo di Piave ha accolto oltre 300 produttori del Prosecco, tecnici e esponenti della politica regionale per una tavola rotonda tecnica, promossa da Cia-Agricoltori Italiani di Treviso, sul futuro del comparto vitivinicolo e della filiera del Prosecco.

Un momento di confronto pre-vendemmia che ha toccato temi caldi quali i disciplinari della denominazione, la crescita e la concorrenza nei mercati e la sostenibilità della filiera produttiva. Un incontro fortemente voluto da Cia-Agricoltori Italiani Treviso che, con questo incontro, continua il progetto informativo che mette al centro il dialogo e il confronto tra i produttori, la Regione Veneto e il Consorzio di Tutela Prosecco Doc con la finalità di seguire un percorso comune e condiviso di crescita e tutela del grande patrimonio italiano della Prosecco Doc.

“Siamo molto soddisfatti della grande affluenza a questo incontro informativo che ha toccato temi dirompenti sull'evoluzione del mondo del Prosecco che quest’anno potrebbe raggiungere i 4 milioni di ettolitri prodotti con un indotto importante per tutto il territorio”, ha dichiarato Giuseppe Facchin, presidente di Cia Treviso.

Un confronto che ha posto l’accento sull’importanza di disciplinari come strumenti a disposizione dei produttori per garantire la qualità del prodotto attraverso una gestione della produzione e mantenere così elevata la competitività nei mercati rispetto ad altre aree produttive in forte espansione quali ad esempio la Cina.

Un mercato importante, quello del vino italiano, che ad oggi registra un fatturato di oltre 13 miliardi di euro, con oltre 46 mila aziende vitivinicole, dei quali l’80% è proprio derivante da produzioni Doc e Igp.

“Il valore della nostra denominazione è immenso e non può essere copiato”, ha aggiunto Stefano Zanette, presidente Consorzio di Tutela Prosecco Doc nel confronto con i produttori della Cia Treviso che sottolinea come la minaccia per il Prosecco non derivi dall’aumento della produzione stessa della denominazione, fortemente regolamentata dai disciplinari condivisi all’interno del Consorzio, ma piuttosto dalle produzioni di bianco frizzante da vitigno Glera che non sono governate e soggette a grandi speculazioni senza controllo.

Alla serata ha preso parte anche l’assessore all’Agricoltura della Regione Veneto Giuseppe Pan, che ha sottolineato il grande impegno che ha messo la Regione nel sostengo alle produzioni e nella promozione, con oltre 600 milioni di euro investiti nella filiera, e che ora concentrerà le sue iniziative in favore di della sostenibilità ambientale e sociale per combattere la speculazione, tutelare il territorio e le comunità che lo abitano.

“Siamo arrivati a un punto in cui dobbiamo interrogarci sul futuro della filiera e della sua sostenibilità. Dobbiamo avere la forza di darci delle regole prima che il sistema collassi sotto il peso della speculazione -ha continuato l’assessore Pa-. Questo ci permetterà di garantire una sostenibilità ambientale e sociale della filiera cercando di capire quali siano i limiti della produzione”.

La tavola rotonda ha visto la partecipazione, in qualità di relatori, di importanti tecnici del mondo vitivinicolo quali Domenico Mastrogiovanni responsabile nazionale settore vitivinicolo Cia; Michele Zanardo, presidente del Comitato Nazionale Vini Dop e Igp; Gianluca Fregolent, direttore della Direzione Agroambiente, Caccia e Pesca della Regione Veneto; Gianmichele Passarini, presidente Cia Veneto.