Cia Toscana Centro: no a chiusura fabbrica dei marroni di Marradi
Solidarietà ai lavoratori. Evitare durissimo colpo per intera economia del Mugello
La storica fabbrica dei marroni di Marradi non deve chiudere. L’appello arriva da Cia Toscana Centro, preoccupata per il futuro della Ortofrutticola del Mugello, azienda fondata nel 1984, nota per la lavorazione e trasformazione industriale delle castagne e dei marroni, e conosciuta per la grande qualità dei marron glacé, esportati e apprezzati nel mondo.
Una delegazione - formata dal presidente di Cia Toscana Centro Sandro Orlandini, dal direttore Lapo Baldini, con gli agricoltori Rudi Dreoni, Andrea Pagliai, Lisa Trinci, Lapo Somigli e Cinzia Gullo, coordinatore Cia zona Mugello - ha incontrato i rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici della fabbrica, portando solidarietà e sostegno, dopo che nelle ultime settimane la proprietà, Ital Canditi, ha deciso il trasferimento della produzione a Bergamo, prevista per il prossimo 31 gennaio.
“Auspichiamo in un ripensamento dell’azienda e che venga lasciata la produzione dei marroni nello stabilimento di Marradi -sottolinea Orlandini-. Prima di tutto per tutelare il lavoro dei dipendenti, che in una zona come il Mugello rappresenta da quasi quaranta anni uno sbocco occupazionale importante. Ma anche per salvaguardare l’indotto, fra cui i castanicoltori che conferiscono il prodotto Marrone del Mugello alla fabbrica: una filiera di qualità che rappresenta uno sbocco di mercato importante per le tante piccole aziende agroforestali di questo territorio”.
La chiusura dell’azienda sarebbe un durissimo colpo per l’intera economia del territorio: “Ci auguriamo che questa crisi possa essere superata in fretta -aggiunge il presidente di Cia Toscana Centro-. La fabbrica deve restare nel Mugello”.