21 Febbraio 2022 | dal Territorio

Cia Toscana: agrobiodiversità risorsa da tutelare per sfide future

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Gli interventi di Bettollini, Saccardo e Brunelli al convegno sul tema

Dalla cipolla di Certaldo, al fagiolo rosso di Lucca; dai pinoli di San Rossore all’agnello di Zeri nella Lunigiana, fino all’aglione della Val di Chiana. Sono 3.250 le specie vegetali presenti in Toscana, mentre sono 600 quelle animali. Secondo l’Ispra, la Toscana è la seconda regione in Italia in termini di biodiversità, come ha ricordato Monica Bettollini, presidente Donne in Campo della Toscana, al convegno dal titolo “Agrobiodiversità come risorsa per la fertilità del suolo, per salvaguardare le produzioni di qualità e affrontare le sfide del futuro”.

“Le specie di biodiversità sono innumerevoli anche nel nostro territorio toscano -ha sottolineato Bettollini- e l’impegno nella tutela e promozione delle agrobiodiversità è quotidiano per le aziende agricole toscane a conduzione femminile".

“Oggi più che mai -ha aggiunto- in questa fase di ripresa e di transizione ecologica, è fondamentale ripristinare un ciclo produttivo naturale nel rispetto dell’ambiente e dei tempi di coltivazione e allevamento, per noi e per le generazioni future, sostenere tutte le aziende che producono e mantengono le produzioni autoctone, antiche e di nicchia, anche utilizzando sistemi biologici o comunque sistemi indirizzati a preservare il territorio”.

“Nelle nostre aziende, nei nostri processi produttivi, oltre allo sviluppo ed alla crescita, teniamo dunque molto alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio in cui viviamo, lavoriamo e che quotidianamente presidiamo, perché riteniamo che un territorio sano sia elemento fondamentale ed imprescindibile per le nostre produzioni” ha concluso la presidente di Donne in Campo, Bettollini.

Nel suo intervento, la vicepresidente Regione Toscana e assessore all’agricoltura, Stefania Saccardi, ha ribadito l’importante ormai imprescindibile della biodiversità in questa fase, elogiando l’impegno delle Donne in Campo. “L’agricoltura è sempre più rivolta al rispetto dell’ambiente e alla lotta del cambiamento climatico -ha sottolineato la Saccardi-. Cambiamenti climatici che non sono più un fattore di eccezionalità, ma una costante con cui fare i conti. Dobbiamo pensare ad una politica agricola che faccia della biodiversità la direzione verso cui andare: siamo una regione che, in questo senso, parte avanti rispetto ad altri, grazie anche a quello che abbiamo già fatto come in agricoltura biologica (nel 2021 investiti 72 milioni di euro per soddisfare tutte le domande)”.

Inoltre, Saccardi ha ricordato i 200 agricoltori custodi presenti in Toscana, così come la banca del germoplasma. “Come Donne in Campo -ha aggiunto la vicepresidente Regione Toscana- state portando avanti le iniziative più intelligenti, sempre molto partecipate, come filiera corta e mercatini”. E poi: “Le nostre comunità del cibo e della biodiversità sono una peculiarità importante: se vogliamo essere pronti alle sfide del futuro. Il consumatore che arriva in Toscana dall’estero, verrà a cercare i prodotti di qualità, ma che siano anche sempre più sostenibili. Le Donne in Campo giocheranno un ruolo sempre più importante, per la loro sensibilità intelligenza e predisposizione al cambiamento”.

Le conclusioni sono state a cura di Luca Brunelli, presidente Cia-Agricoltori Italiani Toscana, che ha ricordato l’importanza dell’agrobiodiversità, “la necessità di tutelare e valorizzare le produzioni alimentari dei territori rurali, non svendendo i prodotti ma comprendendo le enormi potenzialità, per la sostenibilità dei territori e delle aziende agricole spesso al femminile”.

Fra gli interventi, Laura Ercoli, professore Ordinario Istituto di Scienze della vita - Scuola Superiore Sant’Anna Pisa; Rita Turchi, Settore Consulenza, formazione e innovazione - Regione Toscana; Marina Lauri, Anci Toscana; Stefano Berti, presidente Distretto Rurale della Val di Cecina; Paola Corridori, presidente Comunità del cibo dell’Amiata; Alessandra De Santis, responsabile Ufficio Buxelles Cia-Agricoltori Italiani.

Intervento realizzato con il cofinanziamento FEASR del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana Sottomisura 1.2.