14 Ottobre 2025

Fertilizzanti: Cia, serve transizione intelligente. No a divieti che penalizzano agricoltori

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Ridurre le emissioni con strumenti tecnici, innovazione e realismo

Nel corso della tavola rotonda organizzata da Federchimica Assofertilizzanti nel 40° anniversario dell’associazione, Cia ha portato il suo contributo sui temi della sostenibilità, innovazione e fertilizzazione azotata. Ampio spazio è stato dedicato al tema del divieto dell’urea previsto dal Piano nazionale per la qualità dell’aria (PNQIA), che Cia definisce “una misura insostenibile per le imprese agricole” in assenza di alternative reali e di una fase di transizione ben definita.

L’urea copre, infatti, circa il 12% del fabbisogno nazionale di azoto un divieto improvviso metterebbe a rischio la tenuta produttiva di cereali, mais, riso e zootecnia, con impatti a catena sulle filiere agroalimentari.  Da qui la proposta di una transizione graduale, sostenuta da incentivi per l’adozione di fertilizzanti innovativi e tecnologie mitigatrici.

Cia sottolinea l’importanza delle Tea (Tecniche di evoluzione assistita) come strumento chiave per l’adattamento climatico e la sostenibilità del sistema agroalimentare. Per l’organizzazione, le nostre grandi competenze non devono solo essere esportate nei Paesi che ne hanno bisogno, ma vanno sviluppate anche dentro casa nostra, a beneficio non solo dell’agricoltura ma dell’intero sistema Paese. Le Tea rappresentano, dunque, una frontiera di innovazione strategica che dobbiamo saper valorizzare.

Cia ricorda anche l’industria meccanica agricola come grande alleata nella sostenibilità: “La meccanizzazione e la digitalizzazione sono parte della soluzione e vanno sostenute con politiche coordinate e incentivi mirati. Solo un approccio integrato, fatto di conoscenza, tecnologia e buon senso, può garantire un’agricoltura realmente sostenibile e competitiva”.