Cia Rovigo: Polesine “capitale” della pesca veneta
2.098 le aziende ittiche regolarmente registrate. Di queste, 1.364 si occupano di acquacoltura, 734 di pesca, in particolare nella zona della Sacca di Scardovari. Dietro alla provincia di Rovigo troviamo quella di Venezia, con 829 imprese ittiche attive. A livello regionale, invece, sono complessivamente 3.092 le aziende del comparto. E non è finita qui. Nel 2019 il mercato ittico di Pila e Porto Tolle hanno “proposto” 9.480 tonnellate di prodotti, il 32,5% del totale in Veneto (dati Veneto Agricoltura). Valori, questi, che danno l’idea di quanto il comparto risulti strategico per l’intero comprensorio.
Al fine di continuare a valorizzare tale segmento della filiera agroalimentare, è nata PescAgri, l’associazione dei Pescatori italiani promossa da Cia-Agricoltori Italiani “per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione della pesca e dell’acquacoltura in ogni sua accezione professionale e territoriale”. La presentazione, a livello nazionale, si è tenuta nei giorni scorsi a Roma.
“L’obiettivo -commenta il presidente Antonino Algozino- è favorire e promuovere l’inserimento del settore agroittico nel circuito economico nazionale e internazionale, attivando strumenti idonei e risorse, anche tecniche, per garantire il suo costante sviluppo. Naturalmente, occorre venire incontro alle istanze del mercato”. Tra le altre finalità, “l’attivazione di una politica agroittica volta a coniugare la ruralità locale e la tradizione marinaresca con una sana gestione dell’ambiente e del territorio. Va poi incoraggiata l’educazione ad una sana alimentazione, con particolare riferimento alle scuole. Occorre inoltre sostenere quelle iniziative che uniscono le attività della pesca con l’artigianato, il commercio, il turismo e il tempo libero”.
Algozino precisa, infine, che PescAgri “intende avvicinare i cittadini al settore ittico attraverso eventi e manifestazioni ludiche e formative, apportando un valore aggiunto alla multifunzionalità delle aziende agricole e della pesca, che possono così diversificare il loro reddito”.