Cia Rovigo: grande successo per “settimane verdi” in fattoria
La testimonianza dei titolari dell’azienda Sapori di Capolavia
“Ritrovare i bambini dopo oltre due mesi di lockdown è stata una gioia immensa”. I coniugi Andrea Marchetto e Anna Menon sono i titolari dell’azienda agricola biologica Sapori di Capolavia di Rovigo. Fra le attività connesse all’impresa, nell’ottobre del 2019 hanno avviato un nido in famiglia, dove vengono accolti cinque bimbi di fascia d’età compresa fra gli 0 e i 3 anni. Peraltro, si tratta dell’unica esperienza di questo tipo in tutta la provincia. “La nostra è una fattoria sociale, iscritta nell’apposito elenco regionale -commenta la stessa Menon- Siamo partiti nel 2015. Qualche mese fa l’idea di attivare un nido in famiglia in questo particolarissimo contesto”. A fine febbraio, però, la chiusura forzata. “Abbiamo continuato a farci sentire con le famiglie e i loro figli -continua- mediante delle foto e dei video. Un modo, questo, per dare continuità al filo rosso che ci unisce”. L’8 giugno l’attività ha riaperto i battenti, una delle prime in tutto il Veneto relativamente ai servizi per l’infanzia. “Abbiamo rivisto i piccoli tranquilli e sereni, si ricordavano tutto. Non abbiamo modificato gli orari proprio per non far loro confusione”. Hanno ripreso con gioia a raccogliere le uova nel pollaio o le verdure dall’orto, per poi mangiarle a pranzo. “Qui i bambini si sporcano nel vero senso della parola, si mettono in gioco. I genitori lo sanno, i riscontri da parte loro sono molto positivi. Sono gli stessi piccoli a suggerirci cosa fare durante la giornata. Se, ad esempio, uno di loro si mostra interessato al volo di una coccinella, lo assecondiamo”. Nel frattempo, continuano a fioccare le richieste, ma i posti, anche a motivo delle restrizioni anti-covid, sono limitati. “Siamo come una grande famiglia”.
“Gli imprenditori agricoli titolari di fattorie didattiche -commenta il presidente di Cia-Agricoltori Italiani Rovigo, Giordano Aglio- stanno tutti facendo un enorme sforzo per attenersi alle strettissime regole che informano l’apertura delle settimane verdi”.
“Queste realtà -prosegue- svolgono una funzione sociale essenziale, a beneficio dei minori. Ci sentiamo responsabili nei loro confronti e, nel contempo, siamo certi di poter offrire un servizio di altissima qualità a vantaggio delle famiglie. I più piccoli sono fra i soggetti che hanno sofferto di più durante la quarantena -aggiunge-. Ora, negli spazi aperti e sicuri delle fattorie didattiche e sociali, possono recuperare il tempo perduto. Hanno l’opportunità di giocare e cimentarsi nei laboratori manuali”.