16 Giugno 2025

Cia Puglia: dopo 2100 ulivi secolari, a Bitonto si estirpa anche il Galà dell'Olio

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Il presdiente Sicolo: "Si sottrae a Bitonto un format vincente nato per valorizzare e una storia legati alla vocazione del territorio"

“Prima hanno permesso che fossero estirpati 2100 olivi sani, ora si compiacciono di estirpare il Galà dell’Olio per trapiantarlo a Bari, sottraendolo a Bitonto un format vincente nato per valorizzare un’identità e una storia indissolubilmente legati alla vocazione di un territorio. Niente contro Bari, ci mancherebbe, ma il capoluogo ha mille occasioni per valorizzarsi. Il Galà dell’Olio, con un grandissimo lavoro e un investimento di impegno, passione e risorse da parte dei produttori e di tutta la Comunità bitontina, negli anni è diventato un evento di respiro regionale e nazionale. Si è chiesto il Comune di Bitonto quanto perderà la città in termini di indotto turistico ed enogastronomico trasferendo il Galà dell’Olio? Ancora una volta, una decisione che riguarda l’intera comunità bitontina è stata presa in dorata solitudine, all’interno dei palazzi della politica, senza una valutazione condivisa con gli attori del mondo agricolo. Sarebbe opportuno che il Comune di Bitonto spieghi come mai questo blitz improvviso, non condiviso con nessuno, ai danni di un’intera comunità”.

È con queste parole che Gennaro Sicolo, vicepresidente nazionale e presidente regionale di Cia-Agricoltori Italiani, commenta l’annuncio a mezzo stampa e a cose fatte dell’assessore all’Agricoltura del Comune di Bitonto sullo spostamento del Galà dell’Olio a Bari, peraltro con la cancellazione del nome della manifestazione che si avviava a celebrare il suo decennale tra due anni. “Bari è il nostro capoluogo e, nel 2025, ha già polverizzato ogni record precedente rispetto ad arrivi e presenze turistiche -aggiunge Sicolo-. Eventi come il Galà dell’Olio, dunque, servono anche a convogliare parte di quei flussi sulle altre città dell’Area Metropolitana, ampliando la valorizzazione del territorio per diffonderne vantaggi e ritorni su tutto il comprensorio Barese, facendo conoscere a livello nazionale e internazionale la straordinaria ricchezza di una terra capace di promuovere un’offerta turistica ed enogastronomica vasta e diversificata. Spostare il Galà dell’Olio farà più male a Bitonto che bene a Bari, perché il nostro capoluogo è già interessato da un fenomeno come l’overtourism. Quell’evento appartiene a un’intera Comunità e con quella Comunità occorreva discutere per valutare e poi decidere. Purtroppo, anche stavolta, si è scelto di scavalcare i cittadini e di prendere decisioni sulla loro testa anziché con la loro partecipazione democratica ai processi decisionali che li riguardano”.