Cia Potenza: l’Igp alla Lucanica di Picerno. Traguardo di produttori e confederazione
Passo avanti contro agropirateria a danno dei salumi tipici italiani. Si aprano ora nuove prospettive di mercato
L’Indicazione geografica protetta per la Lucanica di Picerno è il traguardo di un lungo lavoro degli allevatori e dei trasformatori di salumi dell’intera area e dell’iniziativa incalzante della Cia con il contributo rilevante di Unibas. A sostenerlo sono il presidente e la direttrice di Cia Potenza, Giambattista Lorusso e Giovanna Perruolo, ricordando che proprio dalla recente rassegna "Agricoltura è vita 2025" a Picerno, con gli stand e il confronto tra produttori, è venuta l’ennesima sollecitazione per ottenere il riconoscimento da parte dell’Unione europea come Igp.
Destinato finalmente a cadere l’alibi di utilizzare il termine “lucanica” per salumi esteri - in buona parte di provenienza tedesca e olandese - da spacciare ai consumatori per salumi tipici lucani. Per Cia Potenza è un ulteriore passo avanti della lunga battaglia condotta contro l’agropirateria. Il business dell’agropirateria anche nella nostra regione raggiunge un giro di affari milionario, sottratti agli agricoltori autentici, e mette a rischio la salute dei consumatori. E tra i prodotti tipici del comparto agricolo-zootecnico i salumi risentono in particolare di contraffazioni e raggiri.
A testimonianza dell’origine lucana ci sono i contributi, oltre a quelli di Cicerone e Marziale, anche dello storico Marco Terenzio Varrone che, nel De lingua latina scrisse: “Chiamano lucanica una carne tritata insaccata in un budello, perché i nostri soldati hanno appreso il modo di prepararla dai Lucani”. Accade però che usando la dicitura “lucanica” sulle confezioni di salumi presenti in scaffali dei supermercati, con costi ribassati, ad avvantaggiarsene siano aziende estere di trasformazione delle carni suine.
Ora -spiega Cia Potenza- i consumatori staranno più attenti perchè i produttori indicano in maniera leggibile sulle etichette le informazioni relative a: “Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali)”; “Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali)”; “Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali)”. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: (nome del paese)”.
La dicitura “100% italiano” è utilizzabile, dunque, solo quando la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: Ue”, “Origine: extra Ue”, “Origine: Ue e extra Ue”.
Cia Potenza auspica che per i produttori della Lucanica si aprano nuove prospettive di mercato e di remunerazione dei salumi di qualità.
 
             
                         
                        