Cia Potenza: trend sfavorevole per agricoltura lucana, pesa siccità. Lavorare su giusto prezzo
L'analisi dei dati del Rapporto Bankitalia con il commento del presidente Lorusso
Il rapporto di Bankitalia per il comparto agricolo lucano evidenzia che cambiamenti climatici, incremento dei costi di produzione e ridotta remuneratività per i produttori sono i fattori con i quali il mondo agricolo da anni è costretto a fare i conti. E’ il commento del presidente Cia-Agricoltori Italiani Potenza, Giambattista Lorusso, sottolineando che il valore aggiunto del settore agricoltura (773 milioni di euro) e la quota rispetto al totale (5,9%) nonostante la leggera riduzione in un anno dell’1,5%, sono i dati più significativi della rilevanza delle attività delle nostre 17.456 aziende al primo trimestre 2025 (10.272 in provincia di Potenza e 7.154 in quella di Matera).
Nel 2024 l’andamento del settore agricolo lucano è stato nel complesso sfavorevole. Secondo il Rapporto, la regione ha affrontato, come una parte consistente del Mezzogiorno, un forte calo delle precipitazioni, che ha inciso sulla dinamica settoriale, oltre che sull’approvvigionamento idrico a uso civile di alcuni comuni. La siccità si è intensificata dall’inverno del 2023, determinando una forte riduzione dei livelli di disponibilità idrica negli invasi regionali, che già era gradualmente diminuita negli anni precedenti. Gli effetti della carenza di precipitazioni sono stati particolarmente intensi in alcuni comuni del materano, dove, secondo le stime dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA), nel 2024 si sono registrati cali della produzione superiori anche al 70 per cento rispetto alle annate ordinarie.
In base alla stima preliminare dei conti economici dell’agricoltura dell’Istat, riferita all’intero territorio nazionale, i prezzi medi di vendita dei prodotti agricoli sono aumentati, in particolare quelli di olio e vino; sono risultati invece in contrazione quelli dei formaggi e dei cereali, che in Basilicata sono tra le colture che hanno risentito in misura più accentuata degli eventi siccitosi. A tali andamenti si è associata la riduzione dei costi di alcuni fattori produttivi, tra cui l’energia. In base ai dati della Ragioneria generale dello Stato a dicembre del 2024 l’attuazione finanziaria del Programma di sviluppo rurale Basilicata 2014-20, misurata dal volume di pagamenti in rapporto alla dotazione disponibile, aveva raggiunto il 78,9 per cento, un dato inferiore alla media dei programmi delle regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e dell’Italia (rispettivamente 83,4 e 85,6 per cento)
"La siccità come conferma Bankitalia -aggiunge Lorusso- è già da qualche anno un’emergenza da fronteggiare con le proposte che Cia ha già più volte presentato. Quanto al Psr le misure dio aiuto a superficie hanno dato buoni risultati non altrettanto è avvenuto per le misure strutturali e a progetto che richiedono co-finanziamento. E’ l’esempio diretto delle difficoltà dei nostri agricoltori ad ottenere il credito necessario per investimenti come del resto certifica Banca Italia per tutte le piccole e medie imprese della regione. I primi segnali della campagna agraria 2025 sono contradditori -continua Lorusso- specie per il cerealicolo con una produzione che si preannuncia maggiore ma con quotazioni del grano minori alla Borsa dio Foggia, mercato di nostro riferimento. E’ sempre il problema del giusto prezzo da pagare a chi producer l’elemento fondamentale da affrontare".