Cia Padova: Olio Grignano del frantoio Cornoleda trionfa al Leone d'Oro
La rassegna internazionale dedicata più antica e selettiva del mondo
L’olio Grignano, prodotto dal Frantoio di Cornoleda di Cinto Euganeo, ha vinto il primo premio come miglior olio monovarietale d’Italia al concorso internazionale Leone d’Oro, la rassegna internazionale dedicata all’olio d’oliva più antica e selettiva del mondo. La cerimonia di premiazione si è tenuta sabato scorso a Toscolano Maderno, in provincia di Brescia, sul lago di Garda. A ricevere il prestigioso riconoscimento, il titolare del medesimo Frantoio, Devis Zanaica, 46 anni: “Un risultato inaspettato. Quando, il giorno stesso della premiazione, l’organizzazione mi ha comunicato che avevamo vinto, quasi non ci credevo”. Zanaica ha avviato l’attività nel 2008, insieme alla moglie Jaci, implementando l’azienda agricola del padre. “Questo titolo ci ripaga dei tanti sacrifici fatti”, spiega. Nel tempo, peraltro, sono giunti altri illustri riconoscimenti. Su tutti, il Sol d’oro dell’anno scorso, al Vinitaly di Verona, e il tris Tre Foglie Gambero Rosso, Grande Olio Slow Food e le Cinque gocce della guida Bibenda (il Cornoleda è l’unica azienda veneta che li ha conquistati tutti e tre nel 2023).
“L’olio dei Colli Euganei -commenta Zanaica- sta dimostrando che può competere, eccome, con quello di Regioni più vocate quali la Puglia, la Toscana, il Lazio e l’Abruzzo. Il nostro è un prodotto unico al mondo. Tale risultato -aggiunge- dev’essere condiviso con i tanti piccoli e appassionati produttori dei Colli, e rappresenta uno stimolo a resistere nonostante le ultime annate non facili”. E vi è un ulteriore aspetto da considerare: sempre più turisti arrivano appositamente sui Colli per acquistare l’olio, del territorio, di qualità. Il 2023, inoltre, si prospetta come un’annata eccellente: ha piovuto a maggio, proprio nel momento giusto, mentre adesso il sole, insieme ad una brezza costante, sta facendo sviluppare al meglio i fiori. Tant’è che stando alle primissime stime, nei Colli la produzione di olio dovrebbe registrare almeno un 50% in più rispetto al 2022, allorché l’olio è stato bastonato da un prolungato periodo di siccità.
“Siamo chiamati a far conoscere al grande pubblico le 550 aziende olivicole presenti negli Euganei -spiega il direttore di Cia-Agricoltori Italiani Padova, Maurizio Antonini-. 475 gli ettari complessivi vocati ad ulivo nell’area Parco, per un totale di circa 105mila piante. L’olio certificato, qual è quello che viene prodotto nei Colli, “significa che è stato controllato minuziosamente in tutti i suoi passaggi, dalla raccolta delle olive all’imbottigliamento. L’etichetta diventa quindi una carta d’identità, che rimanda alla tracciabilità dell’olio stesso. In pratica, il consumatore viene messo a conoscenza dei diversi passaggi che si sono susseguiti prima di arrivare in tavola. La certificazione -conclude- dà la garanzia che l’olio prodotto sia un extravergine di oliva proveniente da specifiche zone geografiche, previste nei disciplinari, e con serratissime regole riguardanti l’acidità e la fasi di lavorazione”.