20 Giugno 2025

Cia Padova: luci e ombre per la frutta di stagione nel Camposampierese

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Il territorio è particolarmente vocato, ma i margini di guadagno restano bassi

+20% di produzione per le pesche e le nocipesche rispetto all’estate del 2024, almeno un -20% per le albicocche. L’annata dei meloni, sono pronti i primi coltivati in serra, si prospetta buona. La resa della frutta di stagione nel Camposampierese, territorio particolarmente vocato, registra un andamento sinusoidale.

“A primavera non ci sono stati episodi di gelate tardive, come accaduto negli anni passati -sottolinea Cia Padova-. Questo ha consentito alle piante un corretto e regolare sviluppo vegetativo. Pure la qualità è ottima”. Qualche problema, invece, per le albicocche. “Vanno ad annate -spiega il presidente della zona Cia di Camposampiero, nonché titolare di un’azienda agricola di frutta a Fiumicello di Campodarsego, Fabio Carraro-. In compenso, sono molto buone. Così così la produzione delle ciliegie”. La frutta di stagione ha ottime capacità nutrizionali, come illustra lo stesso Carraro: “Merita una citazione particolare la Saturnina, una varietà di pesca che è stata riscoperta dal grande pubblico da circa un decennio. Dall’aspetto piatto, risulta dolce e succosa. L’unico neo è che deve venire consumata nel giro di poco tempo dal momento dell’acquisto. In pratica, va raccolta e mangiata”. I meloni in pieno campo, appunto, promettono bene: “Amano il caldo, ma non le temperature eccessivamente elevate”. Daniele Pedron è il segretario della zona Cia di Camposampiero: “Il nostro comprensorio è caratterizzato da appezzamenti agricoli di piccole e medie dimensioni; fino a cinquant’anni fa ogni famiglia aveva il proprio pezzo di campo. Oggi il settore del primario si è evoluto. Non solo cibo, il Camposampierese offre paesaggi e percorsi lenti”. Nello specifico, la pista ciclabile Treviso-Ostiglia: “Si tratta di un itinerario che attraversa il cuore del nostro territorio. Siamo chiamati a valorizzare tale peculiarità al fine di attrarre un turismo lento e sostenibile”. Per quanto riguarda le criticità del comparto, rimane irrisolto il nodo dell’equo reddito a favore degli stessi imprenditori agricoli.

“Fatto 100 il prezzo di un prodotto che si trova sugli scaffali dei supermercati -osserva il segretario di zona- agli agricoltori resta, se è tanto, una marginalità del 10%”. Compito del Governo, chiarisce Cia Padova, è “mettere nelle condizioni gli agricoltori di portare avanti le loro attività mediante leggi adeguate; ad esempio, va subito attuata la norma sulla concorrenza sleale, a tutela del Made in Italy”. Nella stessa è prevista “la figura di un ente nazionale in grado di controllare, ed eventualmente sanzionare, tutte quelle azioni che danneggiano il mercato agroalimentare; come, ad esempio, la vendita di un prodotto palesemente sottocosto”. “Continueremo a chiedere un sostegno al riguardo agli enti competenti”, conclude Pedron.