Cia Padova: dopo Covid agriturismi in crescita del 2% l'anno
I dati diramati in occasione dell'Assemblea di Turismo Verde a Roma
Dopo il covid, in provincia di Padova gli agriturismi crescono del 2%, in media, all’anno. Erano 200 quelli censiti nel 2020 (dati Istat), oggi sono complessivamente 212. Di questi, 85 si trovano nell’area del Parco Colli Euganei. I dati sono stati diramati in occasione dell’assemblea nazionale di Turismo Verde-Cia, che si è tenuta nei giorni scorsi a Roma. Il comparto agrituristico padovano vale oltre 15 milioni di euro all’anno, con delle prospettive di ulteriore incremento, come sottolinea Cia-Agricoltori Italiani Padova: “A seguito della pandemia, sempre di più il grande pubblico chiede uno stretto contatto con la natura, soprattutto nei momenti conviviali. Non solo. Le famiglie sembrano aver riscoperto la genuinità dei prodotti tipici, dietro ai quali esiste tutta una storia da raccontare. I clienti, in ultima analisi, cercano emozioni e suggestioni”. Le feste di Natale appena passate hanno fatto registrare il “sold out” in quasi tutte le strutture padovane. E stanno già cominciando a fioccare le prenotazioni per il giorno di Pasqua, domenica 31 marzo, e per il ponte lungo che va dal 25 al 28 aprile.
“I numeri delle festività ci fanno ben sperare -commenta il presidente di Turismo Verde Cia Padova, Francesca De Poli-. Siamo chiamati ad intercettare questa crescente domanda offrendo un servizio di elevata qualità”. Da qui in avanti, aggiunge, “il compito sarà rafforzare il posizionamento delle attività agrituristiche. Occorre, inoltre, continuare ad investire nella formazione, coinvolgendo sia gli Istituti alberghieri che quelli agrari, considerata la carenza cronica di personale, e rafforzare l’impegno nella comunicazione esterna e nelle fiere di settore”. I risultati ottenuti, dunque, vanno consolidati. “Gli agriturismi -precisa il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato- rappresentano il vero pilastro del turismo rurale. Quest’ultimo comprende tutte quelle attività riconducibili ad una vacanza, o ad un’uscita fuori porta, esperienziale: immersi nelle campagne, o nei Colli, gli appassionati hanno molteplici possibilità”. Tuttavia, non è tutto oro quello che luccica. La Pac, Politica agricola comune, presenta ancora degli evidenti limiti: il settore è frenato da troppa burocrazia.
“Necessari degli specifici incentivi Ue -osserva Trivellato- finalizzati a rafforzare l’offerta agrituristica all’interno della programmazione di sviluppo rurale e per attivare progetti integrati alla promozione del territorio, anche con i Gal. Gruppi di azione locale”. Infine, “bisogna portare all’80% gli aiuti del Psr, Programma di sviluppo rurale, che per gli agriturismi sono attualmente fermi al 50% in conto capitale”.