Cia Padova: da grandinata violenta 2,6 mln di danni ad agricoltura. Interventi urgenti
Una grandinata di eccezionale violenza ha colpito la provincia di Padova a inizio agosto, con chicchi oltre i 5 cm e raffiche di vento fino a 100 km orari. I danni all’agricoltura sono ingenti: oltre 2.100 ettari di colture devastate - in particolare mais e ortaggi - per un valore stimato di 2,6 milioni di euro. Le aree più colpite includono dodici comuni, tra cui Anguillara Veneta, Piazzola sul Brenta, Grantorto, Gazzo, Selvazzano Dentro, Rubano e Camposampiero.
Secondo le stime di Cia Padova, sono stati danneggiati 1.970 ettari di mais e 185 di ortaggi come meloni, zucchine, insalate, pomodori e peperoni. Colpiti anche frutteti e vigneti. Le aziende agricole, già provate dai rincari e dalla siccità, ora si ritrovano con raccolti compromessi e strumenti assicurativi del tutto inadeguati: solo l’8% delle produzioni è coperto, a causa di costi troppo alti, franchigie elevate, risarcimenti parziali e burocrazia scoraggiante.
“È l’ennesimo schiaffo agli agricoltori padovani -dichiara Maurizio Antonini, direttore Cia Padova e Veneto-. Serve un cambio di passo: rifinanziare i fondi Agricat, ridurre le franchigie, incentivare le reti antigrandine e semplificare l’accesso ai ristori. Non possiamo lasciare sole le aziende davanti a eventi climatici sempre più frequenti e distruttivi.”
Un orticoltore di Anguillara Veneta racconta: “La grandine ha distrutto tutto in venti minuti. Abbiamo già avviato le pratiche, ma sappiamo che non arriverà quasi nulla. Assicurarsi? Impossibile: troppo caro e inefficace”.
L’agricoltura padovana è sempre più esposta a fenomeni estremi, ma resta sprovvista degli strumenti tecnici e finanziari per affrontarli. Se non si interviene con politiche strutturate su assicurazioni agevolate, prevenzione climatica e sostegno immediato, ogni episodio di maltempo rischia di trasformarsi in una condanna per centinaia di aziende agricole.