30 Gennaio 2023

Cia Padova: con nuova legge su prodotti a km 0 equo guadagno per agricoltori

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Abbatte anche l'inquinamento, ma serve l'istituzione di una Commissione che certifichi il rispetto dei requisiti

Serve l’istituzione di una specifica Commissione in grado di certificare “l’utilizzo di prodotti a km 0 quale titolo premiante per l’aggiudicazione delle forniture nelle mense scolastiche e degli enti pubblici della provincia”, come previsto dalla legge regionale 120 approvata all’unanimità in Consiglio regionale. “Negli appalti pubblici di servizi o di forniture di prodotti alimentari destinati alla ristorazione collettiva -si legge nel testo licenziato a Palazzo Ferro Fini- costituisce titolo preferenziale per l’aggiudicazione l’utilizzo di prodotti a km 0 in quantità superiori al 20 per cento, in termini di valore, rispetto a quelle previste dai Criteri Ambientali Minimi adottati con Decreto del 2020, e per tutta la durata dell’appalto”.

Nel padovano risultano potenzialmente interessati oltre 200 servizi di ristorazione collettiva. Se da un lato Cia-Agricoltori Italiani Padova accoglie con grande favore la norma, che riprende la legge nazionale 61/2022, dall’altro invita ad eseguire controlli puntuali in merito al rispetto del requisito che prevede che qualsiasi alimento, per definirsi a km 0, debba venire prodotto e trasformato ad una distanza di 70 km dal punto vendita. Non deve succedere, ad esempio, che sia utilizzato un prodotto proveniente dall’estero per trasformarlo poi in una tipicità locale. Fra gli altri punti, la nuova legge regionale incentiva il consumo di prodotti vegetali freschi, promuovendo iniziative che favoriscano la distribuzione di frutta fresca a km 0 nelle scuole venete mediante distributori automatici, e l’erogazione del prodotto in buste monoporzione. Viene inoltre istituito un Osservatorio regionale per la promozione delle eccellenze locali, ed è ampliato il campo di applicazione della norma: sono interessati non solo i prodotti agricoli, ma pure quelli della pesca, dell’acquacoltura e alimentari.

“Questa legge regionale -puntualizza il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato- persegue due distinti obiettivi; in primo luogo, accorcia la filiera, con una conseguente maggior redditività a favore delle aziende agricole, le quali non rischiano di vedere disperdersi i già pochi margini di guadagno lungo la filiera stessa. Non solo. Permette una drastica riduzione dell’inquinamento, dato che gli spostamenti per portare le primizie da un luogo all’altro avvengono all’interno di un raggio molto ristretto”. Tale fattispecie è finalizzata alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti e al contenimento del consumo di energia da fonti fossili. “Ora bisogna dare gambe alla norma -conclude il presidente- che consente infine di centrare obiettivi quali la stagionalità, la sostenibilità ambientale e il legame con la tradizione culinaria del territorio”.