Cia Padova: bene turismo rurale, in provincia incremento del 5%
Un fatturato annuo che si attesta sui 200 milioni di euro, con 211 agriturismi, 81 fattorie didattiche, oltre 500 km di piste ciclabili
I numeri nel padovano sono in continuo incremento: 211 agriturismi, 81 fattorie didattiche (lo scorso 20 settembre è stato approvato il relativo elenco regionale) e un fatturato annuo che, in provincia, si attesta su almeno 200 milioni di euro.
"È la nuova vita del turismo rurale -commenta Cia Padova- ovvero tutte quelle attività riconducibili ad una vacanza, o ad un’uscita fuori porta, esperienziale e a stretto contatto con la natura. Pure in pieno autunno. Dopo la pandemia questo settore ha registrato un incremento del 5%: sempre di più le persone sono alla ricerca di spazi aperti, fuori dai circuiti tradizionali, dove trascorrere un tempo di riposo. Meglio ancora se disconnessi dai dispositivi elettronici". Non solo. Il turismo rurale, aggiunge lo stesso presidente, "è in grado di intercettare la domanda di buon cibo, e quindi di prodotti tipici di qualità legati alla stagionalità, e di un approccio slow. I turisti, veneti e non, hanno così la felice opportunità di gustare in maniera lenta, e lontano dalla confusione, sia le primizie che i paesaggi. Talvolta raggiungono la meta prefissata a piedi o in bicicletta, muscolare o elettrica”. A tale riguardo, giova ricordare che in provincia si estende una rete di oltre 500 km di piste ciclabili; fra le più importanti, l’anello dei Colli Euganei (frequentatissimo dai turisti che pernottano nel bacino termale), lungo 67 km, quella che corre da Chioggia a Battaglia, passando per l’antico borgo di Pontemanco, lungo il canale Vigenzone, il circuito delle città murate e la Treviso-Ostiglia.
"In questo quadro in costante crescita gli attori del sistema sono chiamati a dare valore non solo alle eccellenze proposte -precisa Francesca De Poli, presidente di Turismo Verde Cia Padova-, ma anche, direi soprattutto, al fattore umano e di conseguenza alle relazioni. Si tratta dell’elemento chiave per l’accrescimento del bene comune, in particolare nelle aree più interne. Fra gli obiettivi di Turismo Verde, la valorizzazione del paesaggio, della biodiversità e delle tradizioni culturali locali. Oltre che della filiera corta dal campo alla tavola". A tal riguardo Cia Padova rileva che, sempre dopo la pandemia, vi è stata una riscoperta tanto della vendita diretta nelle aziende agricole che negli 11 mercati contadini dislocati in provincia: “La domanda è aumentata dell’8%, segno che le persone hanno compreso una volta per tutte l’importanza di consumare prodotti d’eccellenza. La qualità delle primizie viene davvero al primo posto".