Cia Matera: fieri della Fragola della Basilicata tra le Igp
Il presidente Stasi: "Importante il lavoro di squadra tra i produttori, i tecnici, OP e istituzioni"
Oltre l’Igp, per una fragola sostenibile dal punto di vista produttivo, sociale ed economico con l’innovazione varietale quale prerequisito. Così Cia-Agricoltori Matera, che in una nota a firma del Presidente Giuseppe Stasi esprime soddisfazione per l’inserimento della Fragola della Basilicata nell'elenco Ue delle Indicazioni Geografiche Protette (IGP). L’origine geografica protetta “Fragola della Basilicata” riconosce le fragole dal colore rosso intenso e luminoso e dal sapore naturalmente dolce e fruttato, tipiche della regione.
La qualità delle fragole della Basilicata -sottolinea la nota Cia- è il risultato delle vocate condizioni pedo-climatiche delle aree geografiche, nonché dell’esperienza degli agricoltori della regione, che vantano una lunga tradizione nella coltivazione e nell’utilizzo del frutto. La zona di produzione comprende i comuni di Bernalda, Montalbano Jonico, Montescaglioso, Nova Siri, Pisticci, Policoro, Rotondella, Scanzano Jonico e Tursi. Nel sottolineare l’impegno costante della Cia per raggiungere il “traguardo Igp” Stasi ha richiamato gli sforzi da indirizzati a rafforzare il Pil agricolo della Basilicata al 22% rappresentato dalla fragolicoltura che impiega circa 15 mila addetti impegnati nei mesi di grande raccolta. Più di mille gli ettari dedicati quest’anno e un valore commerciale che si aggira intorno ai 100 milioni di euro.
"Il risultato di questo riconoscimento -dice Stasi- è della crescita della fragocoltura della Basilicata ed è frutto di un lavoro di squadra da anni tra i produttori, i costitutori di varietà, i tecnici, le OP e le istituzioni . In pratica è stato messo in campo un sistema fragole Basilicata che è risultato vincente per raggiungere questo traguardo ma soprattutto per distinguere e far apprezzare maggiormente al consumatore le fragole di Basilicata rispetto a quelle delle altre parti d’Italia e del mondo. Sarebbe auspicabile che come per la fragola anche per altre produzioni agricole della Basilicata -conclude Stasi- si riesca a far sistema e sicuramente si riuscirebbe a raggiungere risultati positivi anche per altre produzioni. E' una best practice da trasferire ad altri prodotti di qualità".