18 Dicembre 2025

Cia Marche in mobilitazione a Bruxelles contro i tagli alla Pac

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“La proposta della Commissione guidata da Ursula von der Leyen non deve passare. Da anni si tenta di smontare e snaturare la Pac; oggi questo processo viene portato avanti in modo ancora più deciso e noi abbiamo il dovere di fermarlo. Siamo qui per difendere noi stessi, gli agricoltori e i cittadini europei. La zootecnia non può essere svenduta né trattata come un problema: è una risorsa fondamentale per l’economia, per i territori e per la sicurezza alimentare. Proprio per questo dobbiamo continuare a batterci con determinazione. È una battaglia che riguarda anche le regole. Servono criteri chiari di reciprocità negli accordi commerciali, a partire dal Mercosur, che non può essere accettato nelle forme attuali. Siamo favorevoli agli scambi commerciali, ma non possiamo accettare che, ogni volta, sia l’agricoltura a pagare il prezzo più alto. Oggi siamo qui per difendere l’agricoltura e i cittadini europei. Dobbiamo farlo restando uniti: quando gli agricoltori europei sono compatti, sanno ottenere risultati. Questa battaglia deve continuare, in modo pacifico ma sempre più deciso. Andremo avanti senza fermarci qui".

È decisa e chiara la posizione unitaria portata avanti dalla delegazione confederale, guidata dal presidente nazionale Cia-Agricoltori Italiani Cristiano Fini, contro la proposta della Commissione europea sulla Pac post 2027, che prevede una riduzione complessiva delle risorse e l’ipotesi di un fondo unico, con il rischio di una competizione tra settori strategici.

Alla manifestazione, era presente anche la delegazione di dirigenti e giovani agricoltori Cia Marche e a proposito di tale presenza, il presidente Cia Marche Alessandro Taddei ha dichiarato: “La mobilitazione di Bruxelles nasce da una preoccupazione concreta: la riforma della Pac così come proposta oggi rischia di indebolire profondamente l’agricoltura europea e di colpire in modo particolare i territori più fragili. Per una regione come le Marche significa mettere in discussione il futuro di migliaia di aziende agricole che garantiscono reddito, presidio del territorio e sicurezza alimentare”.

Secondo le stime di Cia, la riforma Pac post 2027 potrebbe mettere a rischio fino a 270mila aziende agricole in Italia, con effetti rilevanti anche nel Centro Italia. “Sono numeri – aggiunge il presidente di Cia Marche – che non possono essere ignorati, perché dietro ogni azienda ci sono lavoro, filiere, manutenzione del territorio e contrasto allo spopolamento”.

Agia-Cia Marche è oggi a Bruxelles per prendere parte alla più grande mobilitazione agricola europea contro una scelta che definiamo senza esitazioni scellerata.  È una decisione grave, che colpisce al cuore l’agricoltura europea e dimostra una preoccupante distanza tra le istituzioni comunitarie e la realtà quotidiana delle imprese agricole.  Senza una PAC forte, dedicata e finanziata adeguatamente, migliaia di aziende non reggeranno. A pagare il prezzo più alto saranno i giovani agricoltori, che vedono nella Pac l’unica leva concreta per investire, innovare e costruire un futuro in agricoltura. Tagliare la Pac significa dire ai giovani che in Europa non c’è spazio per loro.

Questo è il pensiero di Luca Bianchi, presidente Agia-Cia Marche che chiede con forza “il ritiro immediato di questa proposta e l’apertura di un confronto serio con il mondo agricolo. Non accetteremo decisioni calate dall’alto, lontane dai campi, dalle stalle e dalle imprese che ogni giorno garantiscono cibo di qualità ai cittadini europei”.