dal Territorio
Cia Lombardia Centro: no a tratto D breve Pedemontana
25 Novembre 2022

Il presidente Parravicini: “Forte dissenso contro la decisione di Regione Lombardia, ne pagheranno le conseguenze economia locale e salute dei cittadini”

Cia-Agricoltori Italiani Centro Lombardia si dichiara contraria alla realizzazione del tratto D breve di Pedemontana, già al centro di molte polemiche sollevate dai sindaci dei Comuni interessati al suo passaggio, per via dei danni che essa provocherebbe alla produzione alimentare e ai terreni, inasprendo i cambiamenti climatici già in atto.

“La decisione di Regione Lombardia di acconsentire ad una variazione del percorso inizialmente stabilito della Pedemontana, ovvero l’aggiunta della tratta D breve, risulta inspiegabile alla luce dei danni che essa provocherebbe -dichiara Andrea Parravicini, presidente di Cia Centro Lombardia, che aggiunge-, la produzione di cibo garantita dalle poche imprese agricole presenti nel territorio verrebbe decimata a causa della riduzione dei terreni necessari per completare l’opera".
Il frazionamento dei terreni, piuttosto che la totale occupazione della proprietà, provocherebbe danni all’economia locale e minerebbe la sovranità alimentare che deve essere garantita sempre, in primis proprio da istituzioni come Regione Lombardia. L’alimentazione sana, corretta e controllata, garantita dalle imprese agricole locali, è un patrimonio che non possiamo permetterci di perdere, molte però sono le aziende che hanno visto, senza esserne informati, diversi tecnici invadere i propri campi per effettuare le rilevazioni per la Pedemontana.

Ancora Parravicini: “Situazioni al limite dell’assurdo, tantopiù che l’attività agricola nelle zone del vimercatese ha un’importanza strategica per il mercato, è perciò fondamentale proteggere gli imprenditori da infrastrutture che ne riducono l’attività, se non addirittura eliminarla totalmente. Un danno economico e sociale che Regione Lombardia deve tenere in considerazione, rispondendo in primis alle necessità dei cittadini e non a quelle dei grandi gruppi industriali.”

Sotto l’aspetto della sostenibilità ambientale sono poi incalcolabili i danni che la cementificazione necessaria per realizzare la tratta D breve causerebbero: l’inaridimento del suolo, già particolarmente secco in quelle zone, renderebbe impossibile la protezione dell’acqua che l’attività agricola garantisce. In un contesto di difficoltà idrica, a cui si è aggiunta la  siccità dei mesi passati, impoverire il terreno con il cemento significa andare incontro a conseguenze gravissime per l’ambiente: aggiungere cemento su cemento in una zona densamente urbanizzata sarebbe gravissimo e porterebbe all’estinzione della fauna e della flora presenti nelle zone del Parco Agricolo Nord Est. La continua riduzione di terreni agricoli aggrava i inoltre i dissesti idrogeologici, con alluvioni e allagamenti ben conosciuti e frequentissimi nella zona nord di Milano e nella Brianza.

Paola Santeramo, Direttore di Cia Centro Lombardia: ”Un enorme  polmone verde verrebbe a mancare, con inevitabili ripercussioni sulla salute dei cittadini e crediamo che Regione Lombardia non possa e non tenere conto di questioni ecologiche e sanitarie dei propri cittadini e del patrimonio vegetale. Assurdo che avvenga in un periodo storico nel quale i cambiamenti climatici e le conseguenze derivanti da esso sono al centro dei dibattiti globali, con la ricerca costante di innovazioni e iniziative che vadano a proteggere l’ambiente e non certo a distruggerlo.”  

“Aggiungiamo infine i danni di tipo culturale e sociale, altri aspetti che Regione Lombardia non può non considerare: nell’epoca post covid la riscoperta delle aree verdi e rurali è stata al centro di molte iniziative, con direttive locali e nazionali che promuovevano la cura dell’ambiente, il rispetto dell’ecosistema e il rilancio delle attività agricole e ricettive. Costruire un’autostrada significherebbe abbandonare tutto questo e veder distruggere il patrimonio ambientale che con tanta fatica e impegno è stato protetto e salvaguardato negli anni.” aggiunge il Direttore.

“È per questo che Cia Lombardia -conclude il presidente Parravicini- insieme ai sindaci, alle associazioni e ai comitati, esprimiamo forte dissenso contro la decisione di Regione Lombardia di edificare una strada che non risulta avere senso in termini economici e di viabilità, ma che soprattutto sarà causa della morte delle attività agricole e della distruzione dell’ecosistema".
 

 


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