02 Maggio 2023

Cia Imola: contro danni gelo e grandinate serve "Patto anticrisi"

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Dopo il Tavolo Verde con la Regione, appello alla mobilitazione di tutta la filiera per salvare i prodotti scartati

C’è una parola che, alla luce di gelate primaverili e grandinate che hanno caratterizzato il territorio nel mese di aprile, preoccupa i produttori frutticoli e i viticoltori di Cia Imola: scarto. Albicocche, pesche, susine, ciliegie e, in misura minore, pere e mele rischiano di non essere idonee alla commercializzazione perché troppo danneggiate. Si profila così lo scenario peggiore per i produttori che dovranno comunque continuare a effettuare i trattamenti e sostenere i costi di raccolta e trasporto, senza però venire remunerati per i loro prodotti.

Siamo dunque di fronte a un altro anno estremamente difficoltoso dal punto di vista della marginalità e dei redditi agricoli, al quale potrebbero aggiungersi le difficoltà irrigue che, nonostante le piogge di questi giorni, sono tutt’altro che scongiurate. Secondo Luana Tampieri, presidentessa di Cia Imola: “Serve un 'Patto anticrisi per l’agricoltura', condiviso da Regione, associazioni di categoria del territorio e da tutti i soggetti delle filiere per sostenere frutticoltori e viticoltori”.

E continua: “Ormai ci siamo persino stancati di ripeterlo, tanto è evidente: se non si farà qualcosa in fretta per tutelare i nostri prodotti e chi produce cibo, siamo destinati all’importazione e alla non autosufficienza, con tutte le problematiche di sicurezza alimentare e tenuta economica che ne conseguono. Le gelate di inizio aprile -aggiunge Tampieri- e le grandinate hanno colpito pesantemente i comparti che trainano la nostra economia agricola e la certezza è che molti prodotti saranno classificati come scarto. Sicuramente la Regione, nel corso del Tavolo Verde che si è tenuto lo scorso 18 aprile, ha dato la massima disponibilità a introdurre risorse per risarcire i produttori in primis e per i bandi che consentono di acquistare strumenti di protezione per le gelate, come i ventoloni".

Sarà sufficiente? "Secondo la nostra associazione -continua Tampieri- occorre un passo ulteriore: occorre rivolgersi a chi commercializza e vende i nostri prodotti perché attivi un canale straordinario per la vendita della frutta esteriormente danneggiata, ma perfettamente edibile, a prezzi calmierati. Sono convinta che se nei punti vendita della Gdo ci fossero i nostri scarti valorizzati, il vantaggio sarebbe doppio: per gli agricoltori che verrebbero comunque remunerati e per i consumatori che con la crisi mangiano sempre meno frutta e verdura e che potrebbero acquistare di nuovo prodotti sani e di qualità. Non è più il tempo questo di chiedere ai frutticoltori, bersagliati dal clima e dal mercato, di produrre la frutta 'perfetta'.” Questo è il tempo -conclude la presidentessa di Cia Imola- di uscire dalla pura logica del mercato e di stringere, appunto, un patto forte sul territorio per far capire che un’albicocca leggermente danneggiata da un chicco di grandine è buona come le altre e ancora di più: è cibo prezioso che non va sprecato”.