16 Maggio 2024 | dal Territorio

Cia Chieti-Pescara fa il punto su opportunità e strumenti per i giovani agricoltori

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All'incontro anche il presidente nazionale Agia, Enrico Calentini

"Giovani agricoltori: opportunità, prospettive e idee per il futuro" questo il tema al centro del convegno tenuto, oggi, da Cia Chieti-Pescara a Villa Tamerici con la partecipazione di esperti del settore agricolo, rappresentanti istituzionali e, soprattutto, giovani imprenditori agricoli espressione di tanto nuovo know-how fondamentale al futuro dell'agricoltura.  

Inaugurato con i saluti dei Comuni di Francavilla al Mare e Ortona, l'evento ha visto intervenire il presidente di Cia Chieti-Pescara, Domenico Bomba, e di Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, che hanno sottolineato l'importanza del ruolo dei giovani nell'ambito agricolo e hanno espresso il loro impegno nel supportare e promuovere le loro iniziative.

Alfonso Ottaviano, direttore di Cia Chieti-Pescara, ha illustrato i servizi Cia Smart a disposizione dei giovani agricoltori, offrendo strumenti e risorse utili per l'avvio e lo sviluppo delle loro attività.

Martina Lovat, analista della Fondazione Openpolis, ha analizzato dati significativi che delineano il panorama attuale dell'agricoltura abruzzese e nazionale sottolineando che, in Abruzzo, l'8,6% delle imprese agricole è guidata da persone con età compresa tra i 30 e i 44 anni, mentre solo il 1,7% è gestito da individui con meno di 29 anni. “Questi numeri ci indicano una bassa presenza di giovani nel settore, il che evidenzia la necessità di incoraggiare e supportare l'imprenditorialità giovanile nel mondo agricolo”, ha commentato Lovat, “Un altro dato rilevante è che le aziende più innovative sono tendenzialmente guidate da giovani istruiti, così come l'aggiornamento e l'incidenza degli investimenti innovativi in queste aziende è quattro volte superiore rispetto a quelle guidate da individui over 64. Questo dato evidenzia l'importanza di promuovere programmi formativi e di supporto per i giovani agricoltori”.

Elena Sico, direttrice del Dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo, ha presentato dettagliatamente le opportunità offerte dalla programmazione dello sviluppo rurale, fornendo informazioni preziose per l'accesso a finanziamenti e sostegni alle imprese agricole.

“Per un settore agricolo dinamico c’è bisogno di giovani agricoltori qualificati e aperti all’innovazione, in grado di rispondere alle esigenze della società, della produzione di alimenti di qualità e alla fornitura di beni pubblici ambientali”, ha dichiarato la Sico dimostrando che l’Abruzzo si posiziona al terzo posto in Italia, dopo Lazio e Veneto, per risorse finanziarie destinate ai giovani.

Il focus nazionale è stato affrontato attraverso un'analisi della Legge Carloni da Matteo Ansanelli, segretario nazionale Agia, e da Nicola Lasorsa, funzionario Ismea Dipartimento Comunicazione, che ha approfondito gli strumenti di Ismea per i giovani agricoltori, nello specifico “Generazione Terra”, studiato per avviare o ampliare un’attività agricola.

Parola poi a Matteo Pagliarani, vicepresidente Ceja (Associazione giovani agricoltori europei), che ha parlato delle politiche europee per i giovani agricoltori fornendo una panoramica esauriente sulle prospettive future del settore.

Infine l'intervento dell'assessore all'Agricoltura della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente, ha arricchito ulteriormente il convegno, offrendo una prospettiva istituzionale sulle politiche e gli incentivi previsti per sostenere l'agricoltura giovanile nella regione.

Le conclusioni del convegno hanno visto il presidente nazionale Agia-Cia, Enrico Calentini, riflettere sul ruolo fondamentale dei giovani nell'agricoltura abruzzese e sulle sfide che dovranno affrontare nel prossimo futuro, evidenziando l'importanza della formazione, dell'innovazione e della sostenibilità per garantire un settore agricolo prospero e resilienti.

L’evento si è concluso con gli interventi del pubblico presente e un ampio consenso sulla necessità di continuare a sostenere e promuovere l'agricoltura giovanile, considerandola un pilastro fondamentale per lo sviluppo economico e sociale della regione.