A fare peggio solo la Lombardia. Appello alle istituzioni nazionali
La Campania rispetto allo scorso anno ha consumato suolo per un +10,3%, pari a 140.033 ettari. A fare peggio solo la Lombardia con 287.740 ettari (12,1%). “Così cancelliamo il futuro. La Campania ne esce a pezzi". Arriva da Alessandro Mastrocinque, presidente di Cia Campania l'allarme sui dati relativi al consumo di suolo in regione, contenuti nel Rapporto 2020 Ispra, e l'appello che fa eco a quello di Cia nazionale, affinché il Parlamento proceda subito con una legge dedicata.
“Assieme ai terreni, inoltre -ha commentato Mastrocinque- si perdono ambiente, biodiversità, cultura e attività economiche strettamente legate ai territori”.
Anche quest’anno, indagando i primi comuni in termini di percentuale di superficie artificiale rispetto ai confini amministrativi, si osserva che i piccoli centri urbani della Campania, e in misura minore di altre regioni, si distinguono per essere quelli che presentano un alto o altissimo tasso di suolo consumato. Nello specifico, Casavatore, Arzano, Melito di Napoli, in Campania, rivelano una percentuale di aree coperte artificialmente che supera il 90% nel primo e l’80% negli altri due.
“Va poi sottolineato -ha, infine, ribadito Mastrocinque - quanto mancata manutenzione del territorio, degrado, incuria, cementificazione selvaggia e abusiva, abbandono delle zone collinari e montane dove è venuto meno il fondamentale presidio dell’agricoltore, contribuiscono a quei fenomeni di dissesto idrogeologico che hanno reso ancora più fragile l’Italia e in quelle zone maggiormente vulnerabili e neanche ora al riparo dall’avanzare della copertura artificiale”.
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