04 Maggio 2009
Cia Basilicata: gravi danni nel Metapontino per la grandine. Tra i 4,5 e i 5 milioni di euro di mancato raccolto
Oltre 300 ettari di aziende ortofrutticole in gran parte localizzate nei territori di Scanzano Jonico e Policoro sono state danneggiate dalla violenta grandinata dei giorni scorsi con un danno per mancato raccolto del prodotto e di impianti e colture, quantificabile tra i 4,5 milioni e i 5 milioni di euro. Sono le prime stime raccolte dall"Ufficio di zona della Cia del Metapontino che continua a monitorare la situazione.
Sempre secondo i dati dell"ufficio zonale della Cia, nei territori agricoli di Scanzano Jonico e Policoro le aziende colpite rappresentano circa il 70 per cento di quelle complessive, con danni che variano tra il 30-40 per cento sino all'80-90 per cento secondo le conseguenze provocate dalla grandine. Tra le produzioni maggiormente colpite, ortaggi ed angurie che in alcune aziende sono completamente irrecuperabili; pesce e albicocche con aziende che non potranno raccogliere la frutta sino al 90 per cento della produzione. Anche per gli agrumi (arance e mandarini) si nutrono serie preoccupazioni perché la grandine ha provocato la caduta dei fiori dagli arbusti. In attesa dei sopralluoghi dei tecnici del Dipartimento Agricoltura della Regione -sostiene il dirigente della Cia del Metapontino Antonio Stasi- il parametro di riferimento del valore economico in questo comprensorio è tra i 15 mila e i 50 mila euro ad ettaro, un valore che significativamente esprime la complessità e gravità della situazione.
Al danno si aggiunge la incuria e la irresponsabilità della Pubblica Amministrazione a partire dal Governo e dal ministero alle Politiche Agricole che -afferma il presidente regionale della Cia Basilicata Donato Distefano- non hanno rifinanziato il Fondo nazionale sulle calamità naturali e non hanno dato risposte alle nostre richieste per venire incontro agli agricoltori impossibilitati a stipulare polizze assicurative contro i danni per calamità naturali a causa dei costi altissimi. Tutto ciò mentre la Regione Basilicata ha fatto la sua parte rimpinguando la propria quota finanziaria 2008-2009, un intervento che rappresenta pertanto la unica strada da seguire.