dal Territorio
Cia Basilicata: basta morti sul lavoro alla guida dei trattori
18 Maggio 2021

Serve campagna di prevenzione, formazione e aggiornamento. Intervenga il Dipartimento regionale

Il secondo morto sul lavoro alla guida di un trattore nelle campagne del Materano, in poco più di un mese e mezzo. L'ennesimo che torna a far intervenire sul tema Cia Basilicata che segnala un altro dato preoccupante riferito all’abbassamento dell’età degli agricoltori deceduti.

A Irsina -racconta Cia Basilicata- è morto il 6 maggio scorso un agricoltore di 65 anni. Oggi a San Mauro Forte un agricoltore di 49 anni. Negli anni passati l’età era decisamente superiore sino a coinvolgere in questo tipo di incidenti anche over 70. E la principale causa di infortunio mortale sul lavoro nelle aziende agricole lucane, resta il ribaltamento del trattore (con il 72 per cento dei casi) o motozappa, seguita, con il 12 per cento, dagli investimenti con mezzi agricoli.

“Una situazione -afferma il direttore Donato Distefano- che in generale ha due cause principali: la collocazione delle aziende come nel caso di quelle della Collina Materana in aree impervie, con difficoltà oggettive nelle attività, e un parco di automezzi agricoli che secondo le statistiche risulta vecchio e obsoleto”.

L’alto numero di morti e infortuni in agricoltura, insieme ad un migliaio di denunce l’anno di malattie professionali, in Basilicata ha superato persino quelli del settore delle costruzioni da sempre il primo comparto per “morti bianche” ed incidenti. 

Cia Basilicata sollecita dunque il Dipartimento Politiche Agricole della Regione a promuovere una campagna di prevenzione contestuale all’attività di formazione e di aggiornamento per la guida dei trattori.

“L’agricoltura -sottolinea Giuseppe Stasi, presidente Cia Matera- non necessita di grandi e sofisticati sistemi di prevenzione e controllo della sicurezza, ma piuttosto di buone pratiche, di giuste precauzioni tecniche e di una razionale organizzazione del lavoro, elementi di forte incidenza sull’abbattimento dei rischi. Inoltre è necessario investire, in via prioritaria, sulla formazione e l’informazione dei datori di lavoro e dei lavoratori. Uno degli obiettivi che si prefigge il nostro progetto Agriprev è proprio la semplificazione e la modularità degli adempimenti in base alle tipologie dei destinatari. Il nostro traguardo è quello di far in modo che la prevenzione all’interno delle aziende agricole sia sempre più efficace ed efficiente”.

Inoltre, Cia Basilicata propone “un provvedimento per la rottamazione dei vecchi automezzi agricoli e di aiuti per l’acquisto di automezzi nuovi”. Sono numerose le aziende agricole in Basilicata che possono accedere agli incentivi e alle misure previste dalle disposizioni su credito imposta, legge Sabatini e credito imposta Sud Italia, in particolare per ammodernare il parco macchine, per l’innovazione tecnologica e strumentale. Si pensi solo agli effetti positivi in Basilicata - sottolinea Distefano- per la sostituzione di trattori, attrezzature e macchine per trasformazione dei prodotti agricoli con mezzi più moderni, tecnologici e a bassa emissione CO2.

Da tempo, infatti, Cia Basilicata ha proposto “un provvedimento per la rottamazione dei vecchi automezzi agricoli e di aiuti per l’acquisto di automezzi nuovi”, per svecchiare un parco macchine complessivo da 1,5 milioni di trattori con un’età media di 25 anni che si rinnova a un tasso di 20mila unità all’anno. Con i nuovi provvedimenti nazionali vengono premiate la determinazione e la perseveranza di Cia, che ha sempre rivendicato la necessità di estendere per equità anche al settore agricolo gli incentivi Industria 4.0, misura strategica per la politica imprenditoriale del Paese.

Il Piano di Impresa 4.0, ideato con la scopo di creare un ambiente favorevole alle imprese -aggiunge la nota di Cia Basilicata- è una grande occasione per tutte le aziende che vogliono cogliere le opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale. Prevede un insieme di misure organiche e complementari in grado di favorire gli investimenti per l’innovazione e per la competitività, offrendo un supporto negli investimenti, nella digitalizzazione dei processi produttivi, nella valorizzazione della produttività dei lavoratori, nella formazione di competenze adeguate e nello sviluppo di nuovi prodotti e processi. Per quanto riguarda il costo del Piano, stimato dai tecnici del Mise circa 25 miliardi, è prevista in legge di bilancio l’istituzione di un fondo ad hoc che attingerà alle risorse del Recovery Plan.


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