Bioplastica dalle fibre degli alberi
La scoperta è della Georgia Institute of Technology
Una pellicola simile a quella in polietilene tereftalato (Pet), solo che non è certo in petrolio come in uso per le bottiglie trasparenti. In realtà si tratta, invece, di un prodotto biologico sottile e flessibile, ricavato dalle fibre degli alberi e dalla corazza dei granchi. A presentarlo un gruppo di ricercatori dell'americano Georgia Institute of Technology e oggi descritto sulla rivista ACS Sustainable Chemistry & Engineering.
Come racconta ANSA Terra & Gusto sono anni che si cercano alternative naturali alla plastica e fra i principali candidati vi sono materiali fatti con la cellulosa delle piante e chitina, che è presente nel guscio dei molluschi, negli insetti e nei funghi. I ricercatori hanno usato entrambe le sostanze e hanno ottenuto un nuovo materiale che dopo l'utilizzo si può trasformare in compost. La pellicola è particolarmente adatta alla conservazione degli alimenti.