Biologico: via libera a deroga utilizzo prodotti fitosanitari
Il decreto ministeriale approvato dalla Conferenza Stato Regioni
Il Dm 309/2011 del Mipaaf, che stabilisce un limite massimo di residui di sostanze non ammesse in agricoltura biologica, oltre il quale il prodotto contaminato non può essere commercializzato come "biologico" è stato approvato nel corso della seduta della Conferenza Stato Regioni.
Il decreto, in procinto di emanazione, prevede- spiega una nota- una deroga nel caso di residui di acido fosfonico nonché, per il vino, anche di acido etilfosfonico. Viene precisato -riporta Ansa Terra&Gusto- che "il decreto ministeriale del 2011, con riferimento ai prodotti fitosanitari non presenti nell'allegato II del Reg. (Ce) n. 889/2008, ha fissato a 0,01 mg/kg il limite inferiore, inteso come 'soglia numerica' al di sopra della quale non è concedibile la certificazione di prodotto biologico, anche in caso di contaminazione accidentale e tecnicamente inevitabile, a meno che non siano previsti limiti inferiori dalla legislazione applicabile per particolari categorie di prodotto". "Poiché in base ai metodi di analisi più utilizzati nel settore -commenta Giuseppe L'Abbate, sottosegretario alle Politiche agricole- questo valore risulta difficilmente applicabile nel caso di acido fosfonico, è stato opportuno prevedere una deroga alla precedente disposizione. Per tale ragione, il Decreto su cui si è trovata l'intesa prevede una nuova soglia specifica per questa sostanza, pari a 0,05 mg/kg, stabilendo al tempo stesso un periodo transitorio di due anni, durante il quale si applica il limite più elevato di 0,5 mg/kg per le colture erbacee e 1 mg/kg per quelle arboree".