Anp-Cia Pavia: appello a Prefetto per pensioni dignitose e aree rurali
Presentato il documento programmatico "Il Paese che vogliamo"
“Il Paese che vogliamo: pensioni dignitose, servizi socio-sanitari nelle aree rurali, servizi di cittadinanza, valorizzazione del ruolo sociale dell’anziano nella società” è il titolo del documento programmatico che oggi, 4 luglio una delegazione di Anp-Cia Pavia composta dal presidente Carlo Ventrella, dal vicepresidente Rosalba Geraci, dal direttore del patronato INAC Manuela Ogliari e dal direttore di Cia Pavia Elena Vercesi, ha presentato al Capo di Gabinetto della Prefettura di Pavia Gerardo Covatta (in sostituzione del Prefetto fuori sede) e alla d.ssa Ferraris.
L’iniziativa si inserisce nella mobilitazione ad ampio raggio indetta da Anp su tutto il territorio nazionale per porre all’attenzione del Governo i pressanti problemi dei pensionati e sollecitare adeguati interventi. In particolare nel documento sono contenute proposte e rivendicazioni per l’aumento delle pensioni minime di almeno il 40%, la riconferma della quattordicesima per le pensioni sotto i 1000 euro; l’inserimento degli agricoltori tra le categorie che svolgono mansioni gravose e faticose per usufruire di anticipi pensionistici senza penalizzazioni, il welfare e i servizi socio-sanitari nelle aree rurali.
“Molti pensionati che vivono nelle aree rurali hanno serie difficoltà ad affrontare disagi economici e di assistenza socio-sanitaria, -ha sottolineato Anp-Cia Pavia-. La legge di Bilancio 2019 non contiene scelte politiche capaci di rilanciare l’economia e la crescita dell’occupazione; condizioni fondamentali per garantire gli interventi sociali, il rafforzamento e l’estensione del welfare. Tale indirizzo è confermato dalla legge numero 26 del 28 marzo 2019, nella quale prevalgono gli aspetti assistenziali, assieme ad una disordinata divisione in categorie dei pensionati interessati alle misure previste dalla legge, -ha aggiunto Anp-Cia Pavia-.
Cosicché si avranno sicuramente nuove discriminazioni e ulteriori ingiustizie. Con il probabile effetto di aumentare le disuguaglianze, non facendo distinzione fra persone che hanno avuto un percorso lavorativo e pagato i contributi, i quali percepirebbero una prestazione pensionistica inferiore a chi, invece, è privo di contribuzione previdenziale. Inoltre, -ha concluso Anp-Cia Pavia,- il perdurante blocco dell’indicizzazione delle pensioni superiori ai 1500 euro lordi mensili non è accettabile, perché ancora una volta 6.000.000 di pensionati sono considerati il bancomat dello stato a cui attingere sempre”.
La Prefettura di pavia nelle persone di Covatta e Ferraris, si sono dimostrati molto interessati alle istanze di Anp, facendo presente che le problematiche delle zone rurali sono molto sentite e le imprese agricole costituiscono un presidio indispensabile per i territori. Si sono quindi impegnati a inoltrare il documento con le proposte all’Esecutivo.