21 Giugno 2023 | News

Alluvione E-R: Agrinsieme, sospendere rate mutui e azzerare contributi 2023

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Le richieste del coordinamento in audizione alla Camera sul provvedimento dedicato ai ristori per l'agricoltura

Estensione della sospensione rate mutui fino al 31 dicembre 2023 e azzeramento per tutto il 2023 dei contributi (Inps e bollette) per le aziende agricole colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. Queste alcune delle richieste presentate da Agrinsieme - il coordinamento che riunisce Confagricoltura, Cia-Agricoltori, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari - in Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera nel corso dell’audizione sul testo del provvedimento dedicato ai ristori dei danni al settore primario.

Con il Ddl di conversione bisogna avviare un percorso che guardi a lungo termine per salvaguardare la produttività delle aziende e dell’economia dei territori. Sono vari i fondi a cui poter attingere per recuperare risorse. Per primi i Fondi di Coesione non ancora impegnati. Mentre, il Piano di Sviluppo Rurale (PSR) avrebbe bisogno di un processo di revisione che lo adegui al novo contesto climatico. Al riguardo, per Agrinsieme sarebbe opportuno creare una misura ad hoc come già successo per il Covid. Stesso aggiornamento è necessario per le regole di gestione e controllo del Piano Strategico Nazionale (PSN). Infine, risulta necessaria la disponibilità del Fondo di emergenza dell’Unione europea per il cui accesso, è necessario ricordare, la procedura deve essere attivata entro le dodici settimane dall’evento climatico eccezionale.

Nel corso dell’audizione, il Coordinamento ha presentato richieste di modifica puntuali come quelle relative alle diverse proroghe delle sospensioni dei termini dei versamenti tributari e contributivi previsti. Semplificare è la parola d’ordine anche per l’accesso agli indennizzi che bisogna portare fino al 100% del danno e a favore di tutte le imprese colpite dall’alluvione per danni strutturali e mancato reddito.

In Emilia-Romagna bisogna intervenire presto e bene. Fin dalle prime ore del 16 maggio, è stato evidente che alluvioni e fenomeni franosi avrebbero stravolto la morfologia del suolo, devastando il 42% della superficie agricola, per oltre 1,5 miliardi di danni. Dai calcoli di oggi non sono incluse le conseguenze delle perdite di produttività futura per moria delle piante e animali, per le superfici agricole compromesse dalle frane, dai danni ai mezzi e alle strutture. Le principali emergenze individuate sono i terreni completamente sradicati e franati, i siti alluvionati, l’asfissia che l’alluvione ha determinato nei vigneti e nei frutteti, gli allevamenti allagati, i danneggiamenti irreversibili alle infrastrutture viarie, le rotture degli impianti di irrigazione, i danni idrogeologici e spondali.

Le aziende agricole coinvolte sono quasi 21mila, il 49% dell’intera Regione. Di queste, oltre il 29% si trova nei Comuni con allagamenti e il 19% in quelli con frane. Gli addetti in agricoltura, caccia e pesca colpiti sono oltre 41mila e rappresentano il 55% degli addetti del settore regionale. L’Emilia-Romagna è la seconda regione produttrice di ortofrutta in Italia con 180.000 ettari coltivati e rappresenta, in termini di volume, il 15% della produzione nazionale. Le coltivazioni colpite dall’alluvione corrispondono al 45% circa della superficie ortofrutticola regionale, pari a quasi 80.000 ettari.