Al via Decennio Onu per il Ripristino dell’Ecosistema
Fino al 2030 risanare terreni contro cambiamenti climatici e per sicurezza alimentare
Dieci anni per rigenerare il pianeta. Lavorando sul risanamento degli ecosistemi degradati o distrutti per combattere le crisi climatiche, tutelare la biodiversità e migliorare la sicurezza alimentare e l’approvvigionamento idrico. Con questo obiettivo, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dato il via oggi al Decennio Onu per il Ripristino dell’Ecosistema.
Il degrado degli ecosistemi terrestri e marini, infatti, mina le condizioni di vita di 3,2 miliardi di persone e costa circa il 10% del prodotto lordo globale annuo in termini di perdita di servizi per specie ed ecosistemi, essenziali per l’alimentazione e l’agricoltura.
Il recupero di 350 milioni di ettari di terreni degradati tra oggi e il 2030 potrebbe generare 9.000 miliardi di dollari in servizi eco-sistemici e liberare l’atmosfera di ulteriori 13-26 gigaton di gas serra.
“Il decennio dell’Onu per il ripristino dell’ecosistema aiuterà i paesi a lottare contro gli effetti del cambiamento climatico e la perdita di biodiversità -ha detto José Graziano da Silva, direttore generale della Fao-. Gli ecosistemi vengono degradati a un ritmo senza precedenti. I nostri sistemi alimentari globali e il sostentamento di milioni di persone dipendono dalla collaborazione di tutti noi per ripristinare ecosistemi sani e sostenibili per oggi e per il futuro”.
Il Decennio, un invito all’azione globale, metterà insieme il sostegno politico, la ricerca scientifica e le risorse finanziarie per potenziare l’azione portandola da iniziative pilota di successo a interventi veri e propri in aree di milioni di ettari.
Al momento 57 paesi, governi subnazionali e organizzazioni private si sono impegnate a restaurare oltre 170 milioni di ettari.