Agrifish: Bellanova, "Farm to Fork" efficace con Pac sostenibile
Serve approccio bottom-up e giusto equilibrio componenti ambientali e politiche. Focus su climate change ed etichettatura d'origine
Nuovo consiglio dei ministri dell’Agricoltura e della Pesca (Agrifish) a Bruxelles con all’ordine del giorno strategia “Farm to Fork” e agricoltura. Dalla ministra per le Politiche Agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova, intervenuta all’incontro, arrivano perplessità sull’approccio della Commissione che prevede apposite raccomandazioni per gli Stati membri sul raggiungimento degli obiettivi.
In particolare, preoccupazioni generali sono emerse sulla necessità di rendere le raccomandazioni della Commissione non vincolanti. Rimane, invece, fondamentale per tutti i ministri garantire una valutazione di impatto degli obiettivi proposti. La Commissione dovrà, infatti, garantire anche tutti gli strumenti agli agricoltori per affrontare il cambiamento, riconoscendo gli sforzi già fatti.
“L'Italia sostiene gli ambiziosi obiettivi contenuti nella 'Farm to Fork' -ha commentato la ministra- ma la Commissione rifletta sull'opportunità di inserire nei Piani Strategici, elementi aggiuntivi ora non previsti”. Alla ministra Bellanova sembra mancare l’approccio dal basso verso l’altro (bottom-up), mentre sarebbero più opportune delle linee guida della commissione, per garantire sussidiarietà e flessibilità.
“Gli ultimi mesi, segnati dalla pandemia -ha aggiunto la Bellanova- ci hanno insegnato che possiamo creare le condizioni per una Pac più verde, ma non dobbiamo mai perdere di vista l’obiettivo della sostenibilità economica e sociale dei vari contesti produttivi. Le recenti strategie Ue potranno essere realmente efficaci solo se la Pac sarà in grado di assicurare il giusto punto di equilibrio, tra componenti ambientali e politiche di sostegno efficaci, rivolte al miglioramento della competitività e della modernizzazione delle nostre aziende”.
Per quanto riguarda la lotta agli sprechi e alle eccedenze alimentari, Bellanova ha sottolineato: "E' necessario fare di più a livello europeo. L'esperienza italiana, in cui si attuano da anni politiche integrate di informazione e contrasto agli sprechi, evidenzia che per raggiungere risultati soddisfacenti occorre definire un quadro organico di regole e politiche incentivanti, e questo dovrebbe essere fatto a livello europeo".
Inoltre, affrontando anche il tema del climate change, la ministra ha aggiunto: "Per far fronte a eventi catastrofali estremi, sia di carattere climatico che fitosanitario, sempre più frequenti negli ultimi anni, occorre migliorare gli strumenti di intervento nella gestione del rischio. A tal proposito presenteremo alla Presidenza un apposito emendamento per dare la possibilità di destinare una limitata percentuale dei pagamenti diretti al sostegno di fondi di mutualizzazione, cui far ricorso in caso di calamità naturali ed eventi catastrofali".
Come spiegato dalla Bellanova, l'Italia condivide lo spirito e gli obiettivi della "Farm to Fork" nel ridurre l'impronta ambientale e climatica del sistema alimentare, migliorare la qualità dei prodotti e garantire la sicurezza alimentare e la salute pubblica, ma ritiene che la maggiore sostenibilità dei processi produttivi debba tradursi in concrete opportunità per gli agricoltori, e questo può accadere solo prevedendo regole chiare ed armonizzate sull'etichettatura dell'origine dei prodotti agricoli.
A tal proposito, dagli Stati Membri è arriva la richiesta di un’armonizzazione generale della normativa e un’attenzione alla definizione delle norme da parte della commissione. La Bellanova ha aggiunto: "Dobbiamo mettere il consumatore nelle condizioni di effettuare scelte consapevoli, sulla qualità dei prodotti alimentari che decide di acquistare, ma anche sull'affidabilità, dal punto di vista della sicurezza alimentare, dei Paesi in cui le materie prime sono prodotte. Classificare un prodotto alimentare come 'buono' o 'cattivo' per la salute dei consumatori, sulla base di un indicatore sintetico come una lettera o un colore, è un modo profondamente sbagliato e fuorviante per rappresentare il reale valore di un alimento: si perde completamente il senso e il valore della qualità degli alimenti, che invece devono contribuire ad una dieta equilibrata”.