“Enoturismo: un calice che unisce la vitivinicoltura al territorio” con Cia Potenza
Il convegno a Sant’Angelo Le Fratte per la nuova edizione delle “Cantine Aperte”
“Enoturismo: un calice che unisce la vitivinicoltura al territorio”. Questo titolo e tema del convegno organizzato da Cia Potenza per accompagnare la presentazione della 28° edizione de “Le Cantine di Sant’Angelo Le Fratte”, tra i grandi eventi della Regione Basilicata, insieme a Comune, CREA e UNPLI. Un momento di confronto e approfondimento che ha messo al centro proprio l’enoturismo, quale attività connessa al settore agricolo, fondamentale per valorizzare il territorio e implementare l’offerta ricettiva anche nelle aree rurali e più interne.
Tutti gli interventi – da Vincenzo Ostuni, sindaco Sant’Angelo Le Fratte a Franco Accetta, presidente Proloco; da Domenico Mastrogiovanni, responsabile vitivinicolo Cia nazionale ad Antonio Amato, responsabile AIE vino Cia lucana; da Salvatore Claps, direttore CREA a Giambattista Lorusso, presidente Cia Potenza – sono partiti dal cartellone della tre giorni (12, 13, 14 agosto) delle “Cantine Aperte”, tra eventi culturali, musicali, gastronomici, ludici e ricreativi. La manifestazione di Sant’Angelo Le Fratte, infatti, richiama ogni anno circa 30.000 turisti, che si inerpicano nei vicoli e nelle insenature della roccia che ha dato vita al Parco Urbano delle Cantine, con i suoi 70.000 mq e le circa 100 cantine infilate nel costone in località Cupa. Creando uno dei luoghi più suggestivi e di interesse paesaggistico tricolore.
Il convegno è stata l’occasione per parlare delle novità che interessano il comparto vitivinicolo: pacchetto vino, futura Pac, regole per reimpianti e ristrutturazioni, legge 238/16, registro e schedario, bere consapevole. Molta attenzione è stata dedicata alla vitivinicoltura eroica delle aree interne, al recupero dei vitigni autoctoni, quali la malvasia di montagna e il passito lucano, ai siti e alle oasi rurali che possono rappresentare attrattori turistici unici e distintivi. Su questo, in particolare, l’incontro ha riproposto con forza la necessità di aggiornare la legge 12/2010 sui Parchi urbani delle cantine e la legge 7/2000 sulle Strade del vino, entrambe ferme da oltre 15 anni.
Soprattutto, i lavori hanno posto la prima pietra sull’avvio di un progetto condiviso di valorizzazione del settore che metta in rete tutte le componenti della filiera del vino. I vigneti, le cantine, l’enogastronomia, il territorio, il paesaggio, la storia, le tradizioni, la cultura, il patrimonio edilizio e architettonico e quello monumentale, i centri storici e i borghi rurali: tutti insieme rappresentano una straordinaria opportunità di sviluppo, con il protagonismo delle comunità locali, degli areali agro-rurali della Basilicata.
“Il settore vitivinicolo può davvero fornire nuove opportunità alle aziende lucane -ha detto Lorusso nelle conclusioni-. I nostri produttori devono puntare su qualità e tipicità, sulle occasioni offerte dell’enoturismo, governando i nuovi processi che chiedono alle imprese non solo di saper produrre, ma di coniugare cibo, territorio, ambiente e cultura, in un pacchetto promozionale e commerciale unico e caratteristico”.