25 novembre: l’appello di Donne in Campo-Cia contro ogni violenza
Giornata internazionale dedicata. La presidente Terenzi: “Bisogna insistere per reti di protezione più forti e servizi essenziali più adeguati”
“Diciamo no alla violenza contro le donne che in modo evidente, o invisibile, le imprigiona in un mondo di paura, impotenza e morte, per sé stesse e spesso anche per i propri figli. Diciamo no all’antica cultura della sopraffazione maschile, dello sfruttamento, della denigrazione. Non accettiamo alcuna forma di aggressione sia fisica che verbale, psicologica ed economica. Saremo sempre promotrici di reti solidali capaci di rompere il muro dell’omertà e del silenzio” Così la presidente nazionale di Donne in Campo-Cia, Pina Terenzi, in occasione della Giornata internazionale dedicata.
Il 25 novembre, dunque, solo che l’ennesima occasione, purtroppo ancora necessaria, per rimarcare una battaglia sacrosanta e un impegno concreto. Donne in Campo-Cia è, per questo, da sempre impegnata a valorizzare la dimensione femminile dell’impresa agricola, che garantisce l’indipendenza economica come prima forma di emancipazione in famiglia e nella società.
Oggi, un terzo delle aziende agricole italiane è a conduzione femminile e si contraddistingue per innovazione, sostenibilità e multifunzionalità. Asset che Donne in Campo-Cia sostiene e valorizza nell’azione di difesa del ruolo indispensabile di imprenditrici e coadiuvanti, cruciali nell’orientamento a un’agricoltura sostenibile, e intende accrescerne la visibilità perché si arrivi al giusto riconoscimento economico di tutte le lavoratrici che operano, spesso in modo invisibile, nel comparto.
La forza delle donne è collettiva, ripete Donne in Campo-Cia che favorisce e dà voce alla rete femminile che opera nel mondo agricolo a livello nazionale, ma anche internazionale, e ribadisce l’importanza di campagne di sensibilizzazione contro ogni forma di abuso, con attenzione particolare alle aree interne, dove il comparto è più presente e la marginalità un rischio costante. La violenza di genere in questo contesto, non è soltanto un fenomeno diffuso, ma è aggravata da isolamento sociale, difficoltà di accesso ai servizi essenziali, fragilità delle reti di protezione.
“Insistiamo sul potenziamento dei servizi di prossimità e per un’adeguata formazione degli operatori sociosanitari e delle forze dell'ordine. Ci battiamo -conclude Terenzi- per un approccio integrato che tenga conto delle specificità delle zone rurali e assicuri a ogni donna il diritto a una vita libera dalla violenza”.