23 Novembre 2011

La Cia di Bologna festeggia a Budrio i 50 anni della patata "Primura". Convegno il 25 novembre

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E' arrivata a Bologna, dall'Olanda, 50 anni fa' e rimane, nonostante la longevità, un prodotto di alta qualità per le aziende agricole che la producono e per i consumatori che ne apprezzano le ineguagliabili proprietà organolettiche. La patata "Primura" , meglio conosciuta in quanto prodotto tipico bolognese, "festeggia" dunque la sua presenza come importante varietà colturale con un convegno a lei dedicato.
Il 25 novembre si terrà a Budrio, presso "Le Torri dell'acqua" (Via Benni 1) l'incontro "Il 50° Anniversario della Primura" organizzato e promosso dalla Confederazione italiana agricoltori di Bologna. A partire dalle 10.00 si alterneranno sul palco dell'evento esperti e rappresentanti istituzionali che, a diverso titolo, racconteranno la storia agricola, varietale e le prospettive di questo tubero entrato ormai nel patrimonio agricolo del nostro territorio.
Ad aprire i lavori Raffaella Zanni, presidente della Cia di Bologna, e a seguire i saluti del sindaco di Budrio, Carlo Castelli. Seguiranno gli interventi di Gabriella Montera, assessore Agricoltura Provincia di Bologna; Luca Lovatti, Gaby Stet, Jan Henrick e Gerard Zijlma, che parleranno della nascita della "Primura" in Olanda da un punto di vista della ricerca varietale; Ennio Pizzoli, presidente Pizzoli spa, che darà la sua testimonianza storica sulla coltivazione della "Primura" a Bologna; Lorenzo Grazia, presidente A. P. P. E. che dibatterà sulle prospettive e sviluppo della "Primura" a Bologna e poi Alberto Zambon, del Consorzio della patata di Bologna Dope Tiberio Rabboni, assessore Agricoltura Regione Emilia Romagna. Le considerazioni finali saranno, invece, affidate a Secondo Scanavino, vicepresidente nazionale Cia. Tutti i presenti saranno inoltre inviati alla degustazione che seguirà il convegno, ovviamente a base di "Primura".
Nel corso del convegno verrà, inoltre, fatto il punto sulla situazione della produzione della patata nel nostro paese non sufficiente per il fabbisogno generale della popolazione e che ci costringe ad importare quasi 5.000.000 di quintali di patate da Francia, Germania e Olanda.