17 Luglio 2012
Cia Savona: dal 20 al 22 luglio prodotti e tradizioni in piazza a Sassello
I prodotti e le tradizioni saranno i protagonisti nella due giorni a Sassello. Dal 20 al 22 luglio tutto il paese sarà coinvolto dalla grande festa "Sassello in piazza - amaretto amore mio", per celebrare le eccellenze locali che hanno reso noto in Italia e all'estero il paese ligure.
Tra i prodotti più rinomati spicca il prelibato dolce di pasta alle mandorle che dà il nome all'evento. Ma non mancheranno le tante altre squisitezze che fin da tempi antichi hanno contraddistinguono l'economia del paese montano.
Obiettivo della manifestazione, che per tre giorni dalle 16 fino a tarda serata animerà tutto il comune, è quello di valorizzare la carne della bovina piemontese, tipica di Sassello. La notevole presenza di boschi e pascoli sull'intero territorio, infatti, ha favorito lo sviluppo dell'allevamento di bovini, che oggi insieme ai settori dolciario e agricolo, rappresentano una delle principali risorse economiche del sassellese.
Per questo motivo, venerdì 20 luglio alle 16 nell'area "parco giochi" ad aprire la manifestazione sarà la mostra del bestiame. "La carne prodotta a Sassello è di grande qualità, ma dobbiamo fare qualcosa per non perdere questo prodotto -dichiara l'allevatore Francesco Romano-. Se le nostre aziende vogliono sopravvivere devono farne conoscere l'eccellenza. Ma questo si può ottenere solo con l'impegno da parte di tutti. Con questa importante manifestazione abbiamo deciso di unire le nostre forze per dimostrare che il nostro territorio è dotato di mille risorse, che però hanno bisogno di essere valorizzate".
Nell'ambito della manifestazione c'è posto anche per la rievocazione delle tecniche agricole di una volta: una dimostrazione della trebbiatura e della semina del grano mostrerà ai visitatori come si lavorava nei campi con il solo aiuto di buoi, mucche, cavalli o muli o con le macchine che venivano usate fino a trent'anni fa.
"Nel primo dopoguerra la popolazione sassellese viveva di castagne, legname e cereali coltivati nei nostri campi, ogni parte del territorio veniva coltivata a grano, granturco e orzo. Nonostante dalla semina al raccolto il lavoro fosse effettuato manualmente, allora si producevano circa 2mila quintali di grano, mentre oggi se ne producono 3-4cento in meno, perché è diminuita la superficie coltivata. Non esistevano trattori, trebbie o mietitrebbie. I campi venivano arati con le bestie, il grano veniva seminato a mano e coperto con zappe, rastrelli ed erpici trainati da buoi. A maturazione avvenuta veniva tagliato con falcetti a mano, poi veniva legato con aste di legno, per essere caricato sui carri e trasferito nel cortile della fattoria, dove veniva fatto l'accumulo. Nella grossa torre, le spighe venivano rivolte verso il centro mentre lo stelo della paglia doveva pendere verso l'esterno per consentire all'acqua, in caso di pioggia, di scivolare via senza bagnare i semi. Quando il grano era ben secco e asciutto, si procedeva alla battitura e alla divisione del grano dallo stelo. Un procedimento che i contadini effettuavano in un terreno pianeggiante di 15 metri per 15 con il solo aiuto delle bestie. A questo punto venivano presi gli escrementi dei bovini che venivano impastati con l'acqua per creare un composto che veniva sparso sul terreno, e che una volta asciutto formava una crosta dura come il cemento dove veniva allargato il grano ancora nella spiga. Il grano veniva battuto da un rullo con listelli inchiodati tirato da bestie, che oltre a schiacciare, batteva sullo stelo del grano, per farlo uscire dalla spiga. Ad ogni giro di rullo la paglia veniva rigirata con un forcone di legno per non rischiare di bucare il fondo. Quando la battitura era finita si toglieva la paglia grossa, che serviva poi per il letto delle bestie nella stalla e si proseguiva con la pulitura del grano dall'involucro e da tutte le impurità con un ventilatore girato a mano. Dopo tutte queste operazioni il grano veniva messo dentro sacchi di iuta e in cassettoni dove veniva scrupolosamente custodito fino alla macina e al consumo per le bestie".
Durante "Sassello in piazza", quindi, non mancheranno le opportunità di conoscere e assaporare gustose grigliate di carne allevate dai produttori locali accostate alla birra brassata con grano di Sassello, così come gli altri prodotti locali che hanno contraddistinto il nome di Sassello.
All'evento saranno coinvolte tutte le aziende locali per far conoscere ai cittadini dei comuni vicini e ai turisti quanto di buono la terra di Sassello può offrire. A fare da cornice alla manifestazione saranno concerti, serate danzanti, giochi e animazioni per i più piccini, mostre fotografiche, il battesimo della sella e una mostra-mercato dei prodotti locali.