15 Aprile 2010
Cia Basilicata: convegno a Tricarico su Giuseppe Avolio
Riflettere sull'attualità del pensiero di Giuseppe Avolio, protagonista del movimento popolare meridionale e di quello contadino, per porre concretamente al centro del dibattito economico e politico regionale e nazionale la riformulazione, in chiave moderna, dello storico problema: passare dalla "questione agraria" di Rocco Scotellaro e Manlio Rossi Doria ad una più attuale "questione rurale" posta dalla nascita e dall'evoluzione della stessa Politica agricola comune, dal continuo processo di allargamento dell'Unione europea, dai fenomeni di internazionalizzazione selvaggia e dall'irruzione prepotente sulla scena agroalimentare della grande distribuzione organizzata. E' questo l'obiettivo del convegno "Terra e Libertà. L'attualità del pensiero e dell'opera di Peppino Avolio", che si svolge sabato prossimo 17 aprile a Tricarico (ore 15,00) presso il Centro documentazione Rocco Scotellaro (largo San Francesco).
Il programma dei lavori prevede, dopo gli indirizzi di saluto del sindaco di Tricarico Raffaello Marsilio e di Carmela Biscaglia, vicedirettore del Centro documentazione Rocco Scotellaro, un'introduzione di Paolo Carbone, vicepresidente regionale della Cia Basilicata.
Seguiranno gli interventi di Donato Distefano, presidente regionale della Cia Basilicata, del sen. Emanuele Macaluso, direttore de "Le ragioni del Socialismo", Carmine Nardone, presidente dell Associazione Futuridea, dell'on. Filippo Maria Pandolfi, già ministro dell'Agricoltura, di Donato Salvatore, segretario regionale Psi, di Pancrazio Toscano, studioso. Le conclusioni sono affidate a Giuseppe Politi, presidente nazionale della Cia.
"Questo convegno -spiega Paolo Carbone- nasce da un desiderio di Peppino Avolio, quello di parlare del suo libro 'Terra e Libertà' a Tricarico, il paese di Rocco Scotellaro; un'aspirazione dal grande significato simbolico, che purtroppo non si è potuta realizzare. Esso non ha alcuna finalità di nostalgia o retorica meridionalistica. Specie di retorica meridionalistica nel dibattito politico ce n'è già troppa. Per non parlare della 'vuotezza' di idee e progettualità, per arrivare al Piano per il Sud del governo Berlusconi che continua a essere un oggetto semi-sconosciuto e che soprattutto non dice una parola su quale sarà l'agricoltura meridionale dei prossimi anni. Dunque, non è casuale la scelta degli ospiti-relatori, ciascuno dei quali, è protagonista del meridionalismo moderno che naturalmente affonda le radici dal passato, dalle lotte per la terra, dalla mobilitazione dei 'zappaterra', come preferiva chiamarli Peppino Avolio".