26 Ottobre 2004

Osservazioni sugli aspetti agricolo-ambientali contenuti nella Finanziaria 2005

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La CIA teme che il contenimento della spesa pubblica, alla base delle assegnazioni contenute nella legge Finanziaria, penalizzi gravemente tre aspetti ambientali cruciali per il decollo economico e sociale dell'agricoltura e del paese in generale:
una coerente azione di prevenzione di difesa del suolo e del territorio;
la dotazione di una adeguata infrastrutturazione a servizio del settore primario;
le opportunità di sviluppo di una agricoltura di qualità e la sua multifunzionalità.

Infatti all'interno di una sensibile riduzione della dotazione complessiva del Ministero dell'Ambiente e del Territorio (fissata lo scorso anno in 937 milioni di euro e ridotta quest'anno di ben il 40%) quelle due "voci" hanno subito una decurtazione ancora più sensibile. Ad esempio la legge 183/89 sulla difesa del suolo, che nella Finanziaria scorsa aveva a disposizione circa 460 milioni di euro, oggi ne ha circa 225 e dunque più che dimezzata.

La CIA punta decisamente ad un serio programma di prevenzione nella difesa del suolo come presupposto essenziale perché si sviluppi ogni seria attività imprenditoriale. Negli ultimi anni, sia per profondi cambiamenti climatici, sia per progressiva incuria nella manutenzione del territorio, si sono verificati gravissimi danni umani e materiali specialmente in zone agricole. Se a ciò si aggiunge che anche per ciò che riguarda la copertura dei danni provocati da calamità naturali prevista dalle nuove disposizioni (decreto legislativo 102/2004) ci si trova in un periodo di transizione tra un regime contributivo-indennizzatorio e un regime assicurativo non ancora rodato, si può ben comprendere il grave momento di stallo. Nè sembra possa supplire, per razionalizzare la gestione dei finanziamenti degli interventi in tema di difesa del suolo e di assetto idrogeologico, l'affidamento di questa responsabilità ad una "società per azioni già esistente controllata direttamente o indirettamente dallo Stato" (come recita l'articolo 25 comma 4).
In tale programma nazionale di prevenzione si dovrebbe valorizzare l'affidamento di lavori di minuta e diffusa manutenzione del suolo, nei territori di collina e montagna (lì dove insorgono i primi rischi di dissesto idrogeologico), alle comunità locali e agli agricoltori in particolare. In proposito si dovrebbe rifinanziare l'articolo della Finanziaria 2001 che ha elevato il tetto degli importi dei lavori di manutenzione..

Per quanto attiene la multifuzionalità la CIA sostiene la sua importanza strategica perché l'agricoltura diversifichi coerentemente la sua attività allargandosi oltre il campo della produzione.
A tal proposito diventa decisiva l'opportunità per l'agricoltura di fornire energia dalle fonti rinnovabili ed in particolare delle biomasse agricole.
Per questo sarebbe auspicabile rifinanziare la copertura delle accise sul bioetanolo e biodiesel.
Infatti il contributo dell'utilizzazione energetica delle biomasse per la produzione di energia e di calore e comunque lo sfruttamento delle energie rinnovabili nelle zone rurali assume aspetti positivi da diversi punti di vista. Da una parte il settore agricolo può fornire attraverso la combustione dei residui agricoli e forestali uno stock energetico per la produzione di calore interessante in termini di costi di gestione praticamente nulli; dall'altra lo sviluppo di queste fonti di provenienza agricola hanno una importante valenza ambientale ed economico-sociale, in quanto può creare posti di lavoro in aree territoriali dove sussiste un alto tasso di disoccupazione.

Per quanto attiene l'agricoltura di qualità la CIA ritiene che, per quanto di competenza del Ministero dell'Ambiente e del Territorio, la si potrebbe e dovrebbe incoraggiare in ambienti particolarmente suscettibili come i parchi e le riserve naturali. Preoccupa invece che, mentre i parchi stanno diventando protagonisti dello sviluppo locale in un processo più complessivo di sviluppo rurale, i fondi destinati ai parchi registrino un taglio di 1 milione di euro, a fronte anche di un aumento del numero di aree protette di ben 8 unità.

Per ciò che attiene la infrastrutturazione il maggiore rischio, a parere della CIA, sta in una sottovalutazione della priorità assegnata alla irrigazione all'interno delle altre infrastrutture, come la rete dei trasporti stradali e ferroviari. Sarebbe necessario invece che nel "Programma nazionale degli interventi nel settore idrico" venga assegnato al settore irriguo.una funzione e dunque un relativo adeguato finanziamento a medio e lungo termine A tal proposito preoccupa il fatto che il Programma idrico nazionale veda riconfermato il suo stanziamento di 50 milioni di euro per il 2005 a copertura degli interessi per i mutui quindicennali, ma le successive tranches siano fatte slittare dal 2006 al 2008.
Per ciò che attiene invece le infrastrutture dei trasporti, per i prodotti agricoli bisognerebbe incoraggiare un loro spostamento significativo dalla strada ad altri vettori, distinti in funzione del valore dei prodotti e dal loro grado di deperimento. In sintesi si può pensare di trasferire su ferrovia e su navi volumi consistenti delle grandi commodities, nonché di prodotti ortofrutticoli, e su aereo produzioni di alto valore aggiunto, quali i fiori e i prodotti in serra.