07 Marzo 2006

Gli agricoltori savonesi riconfermano presidente Aldo Alberto

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I trentadue membri della direzione provinciale della Confederazione italiana agricoltori, eletti dagli iscritti riuniti nella quarta Assemblea elettiva provinciale, hanno riconfermato alla presidenza della Cia savonese l'imprenditore floricolo Aldo Alberto. Resterà in carica fino al 2010, affiancato dal vicepresidente Valter Sparso. Questi i componenti della direzione provinciale: per il comprensorio ingauno Aldo Alberto, Gianna Benedetti, Osvaldo Geddo, Miriano Losno, Valter Sparso, Giancarlo Enrico, Giuliano Negrino, Sergio Aicardi, Giorgio Stella, Pietro Sardo, Luciano Gallizia, Mirco Mastroianni, Gianni Panizza, Mauro Sandri, Fabio Mantica, Caterina Zorelli e Claudio Frison; per la Val Bormida Carla Core, Aldo Castellano e Ilaria Giuliano; per il Finalese Olivia Stefanutti, Riccardo Sancio, Giampaolo Pisano e Danilo Rocca; per la zona di Savona Valter Sparso, Benito Lavorio, Maurizio Pastorino, Sabina Pastorino, Francesco Romano, Enrico Bertolotto, Fabrizio Giacobbe e Marina Dabove.
Dopo il saluto del sindaco Antonello Tabbò, sono iniziati gli interventi programmatici. Il presidente uscente Aldo Alberto, in particolare, ha spiegato: "E' già iniziato un processo che vedrà nei prossimi anni un'ulteriore diminuzione del numero delle aziende agricole, non solo per mancanza di ricambio in un lavoro che ancora oggi molti giovani dimostrano di non apprezzare, ma anche per la necessità oggettiva dell'impresa agricola di avere dimensioni maggiori per riuscire a sopportare adeguatamente i costi di gestione. Dobbiamo cercare di agevolare al massimo questo passaggio di competitività sia con il piano di sviluppo rurale regionale che con altre misure, ma dobbiamo nello stesso tempo avere presente per noi stessi e in particolare per il mondo politico che questo non vuole dire perdere di importanza e di ruolo, ma caso mai adeguarsi a standard di competitività di settore e, quindi, migliorare e aumentare il nostro ruolo e il peso economico all'interno della nazione".
Sulla produzione floricola, il presidente provinciale Cia ha lanciato una proposta: "Dobbiamo riuscire a creare, di concerto con le aziende commerciali e con il contributo del Comune, che credo debba essere fiero di avere un nome che circola in tutta Europa, il 'sistema D'Albenga' inteso non solo, come marchio di prodotto, sarebbe riduttivo, ma come marchio di 'sistema'. Un marchio che sia quindi sinonimo di qualità del prodotto ma anche di qualità del sistema commerciale, di quello dei trasporti, del territorio inteso non solo come zona di produzione delle piante ma anche come posto dove si può trascorrere una vacanza e magari consumare e conoscere il Pigato o il Vermentino, l'olio delle nostre olive e tutti gli altri ottimi prodotti che il territorio offre".
Valter Sparso ha centrato l'attenzione su zootecnia e forestazione: "In provincia di Savona non esistono macelli e i commercianti savonesi non acquistano carne locale, ma la qualità dei prodotti è molto alta e molti allevatori hanno istituito agrituristici per accorciare la filiera. Nonostante questo, non basta la tipizzazione ma c'è bisogno di innovazione". Sul versante forestale, il vicepresidente provinciale ha detto: "Il territorio boscoso è pari al 77 per cento del totale, ma non è un dato positivo, perché si tratta di terreni coltivati che diventano gerbidi e poi alberati. Il bosco non deve essere visto come vincolo alla costruzione di strade, perché se non è raggiungibile, il bosco viene abbandonato e muore".
Miriano Losno ha ricordato i progressi compiuti dalla produzione del settore olivicolo grazie all'assistenza tecnica. "In campo vitivinicolo abbiamo ottenuto l'introduzione di un Pigato superiore, di un Rosso doc, della Granaccia e dei Passiti", ha spiegato Losno. "A fronte di 78 nuovi ettari su tutta la regione da destinare alle imprese vinicole, 26 sono in provincia di Savona".
Per quanto riguarda gli agriturismi, Olivia Stefanutti ha ribadito "la necessità di una legge regionale per garantire la sburocratizzazione".
Il direttore provinciale Osvaldo Geddo ha tracciato l'impegno organizzato della Cia durante il corso dell'anno: "Curiamo le pratiche per millecinquecento lavoratori a tempo determinato e trecento a tempo indeterminato, cinquemila buste paga, seguiamo la regolarizzazione di centinaia di cittadini extracomunitari e offriamo servizi tecnici e professionali ai soci".
Gianna Benedetti, infine, ha proposto "la nascita di una Costituente del mondo dell'agricoltura, formata da tutte le sigle sindacali". Ha dichiarato la Benedetti: "L'obiettivo dovrà essere quello di promuovere la concertazione, il rapporto col mondo della ricerca e favorire la centralità delle associazioni provinciali. Dobbiamo costruire un modello organizzativo che liberi le intelligenze, perché nessuno può farcela da solo".