Cia Padova: più giovani in agricoltura, ma calano le aziende
Tra il 2022 e il 2023 perse 250 attività agricole, mentre registrano un +2% le imprese under 40
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale avvenuta nei giorni scorsi, via libera alla legge sull’imprenditoria giovanile nel settore agricolo. Dal 2024 sono in arrivo 15 milioni di euro all’anno, a livello nazionale, per favorire il primo insediamento dei giovani nel primario, al netto dei fondi già previsti dal Psr, Programma di sviluppo rurale.
L’obiettivo di fondo della norma -ha sottolineato Cia Padova in occasione del convegno “Seminiamo nuovi orizzonti”, che si è tenuto oggi pomeriggio nella sede Cia di via della Croce Rossa- è “il rilancio del sistema produttivo agricolo anche mediante appositi interventi finalizzati alla permanenza dei giovani nella filiera, oltre che il ricambio generazionale”. In provincia, peraltro, sta aumentando in maniera costante il numero dei giovani in agricoltura: attualmente sono 476 le imprese agricole professionali padovane condotte da under 40 (l’8% del totale, dati dell’Osservatorio agricolo dell’Inps), con un ritmo che mostra una crescita costante, ovvero un +2% all’anno. Tuttavia, l’altra faccia della medaglia è che, in termini assoluti, risultano in diminuzione le aziende agricole padovane: tra il 2022 e il 2023 sono andate perse 250 attività agricole (da 11.078 a 10.828 imprese nel primario, -2,4%). Fra i pilastri della nuova norma, sarà possibile finanziare, con un’importante defiscalizzazione, i costi sostenuti per la formazione.
“Oggi più che mai -ha spiegato il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato- per un imprenditore agricolo è strategico avere delle nozioni di finanza e marketing”. Il risultato raggiunto grazie a tale normativa, ha aggiunto, “dimostra che la transizione agricola va costruita assieme agli agricoltori. Agia, l’associazione dei giovani imprenditori agricoli di Cia, ha partecipato attivamente a tutti i tavoli della Commissione Agricoltura propedeutici alla legge stessa”. Il presidente della Commissione Agricoltura in Senato, Luca De Carlo, ha evidenziato “la nuova vita delle imprese agricole condotte da under 40”. La sfida, semmai, è un’altra: “La cosa peggiore che può accadere è che un padre, che ha lavorato per tutta la vita, decida di non lasciare la propria attività al figlio poiché teme che questa non si sostenga economicamente nel tempo”. Su questo stiamo lavorando, ha precisato De Carlo, “ovvero nel creare le condizioni affinché i giovani partano con un’impresa e poi siano in grado di mantenerla nel corso degli anni. In ogni caso, gli agricoltori sanno bene che quando si pianta un seme, i frutti arrivano”. I giovani padovani e veneti, infine, “sono all’avanguardia rispetto alle nuove tecnologie, e hanno una visione moderna del comparto”.